“Salvini ha dato dell'”ubriaco” a Juncker? Ho visto che Di Maio l’ha anche giustificato. Non esiste che un ministro dica una cosa del genere. Non è una sgrammaticatura istituzionale. Visto che Salvini ha aspirazioni europee, deve capire che un ministro deve essere continente”. Così a L’Aria che Tira (La7) il direttore del TgLa7, Enrico Mentana, commenta una delle ultime sortite del ministro dell’Interno, Matteo Salvini. E aggiunge: “Salvini ha intelligenza politica da vendere e lo ha dimostrato, visto che è sicuramente il soggetto più forte sulla scena politica. Ma ha questo aspetto che non è del tutto secondario e che esprime anche quando twitta su un poveraccio che viene arrestato”. Mentana fa un distinguo tra le dichiarazioni di Salvini e quelle del presidente della Commissione Bilancio della Camera, il leghista Claudio Borghi, che ieri, ai microfoni di Radio Anch’Io, ha espresso critiche sull’euro: “Sono cose diverse. Borghi legittimamente può dire quello che ha detto. Quello è un ragionamento politico, che può piacere o non piacere, ma non diciamoci che esiste solo Borghi in Italia a pensare che con la lira forse si potrebbe stare un po’ meglio. Non si tratta di una bestemmia o di una parolaccia. E’ una cosa su cui si può essere d’accordo o meno, ma rientra nel dibattito politico“.
Il giornalista muove una dura critica anche al ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, che nei giorni scorsi ha dato dell'”assassini politici” ai fautori del Jobs Act: “Lo ha detto, peraltro, a Genova, città in cui fu ucciso Guido Rossa, e su un argomento come quello del lavoro, per il quale tanti giuslavoristi sono stati ammazzati. E’ stata un’uscita molto infelice. Di Maio e Salvini devono capire che all’opposizione, oltre a Renzi e a Berlusconi, non ci è andato anche monsignor della Casa. Il galateo reale va rispettato”.
Mentana, infine, si pronuncia sull’arresto del sindaco di Riace, Mimmo Lucano, e stigmatizza il tweet di Matteo Salvini: “Soprattutto se sei un ministro e un leader di partito, non è che puoi esultare perché arrestano uno. Non puoi per mille motivi. Intanto, perché sei un politico e, come ha sperimentato la Lega sulla sua pelle, le sentenze si rispettano ma non sono il Vangelo. E figuriamoci quindi un ordine di custodia che è stato decurtato di gran parte degli elementi di accusa iniziali. Tu non esulti per l’arresto di una persona, solo perché è amica di uno che sti sta sul gozzo, e cioè Roberto Saviano. Quest’ultimo” – continua – “ha fatto il suo fallo iniziale, dando a Salvini del “ministro della malavita”, anche se il riferimento storico era a Giovanni Giolitti. Tuttavia, i gravi falli di Salvini nei confronti di Saviano sono stati tanti, come il caso della scorta dello scrittore, che fu un avvertimento brutto da parte del responsabile politico della sicurezza in Italia. Dall’altra parte, c’è stato il fallo di reazione eccessiva di Saviano, perché ora sembra che sia stato messo ai domiciliari, e non torturato, Gandhi o Mandela”