Le stime di crescita sulle quali si baserà la manovra del governo prevedono un aumento del pil del 1,5% nel 2019 per arrivare all’1,6 nel 2020 e calare leggermente all’1,4 nel 2021. A ventiquattr’ore dal vertice di Palazzo Chigi nel quale sono state sciolte le ultime riserve riguardo alla nota d’aggiornamento al Def, si conosce l’impatto previsto dalle misure della prossima legge di Bilancio.
È il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, a scriverli in una lettera alla Commissione Ue – con la quale auspica “un dialogo aperto e costruttivo” – sui nuovi obiettivi di finanza pubblica contenuti nella Nota. La manovra, scrive il titolare di via XX Settembre, “porterà un aumento della crescita all’1,5 per cento nel 2019 per arrivare all’1,6 e l’1,4 negli anni successivi”.
L’impatto delle singole misure sull’economia del Paese, sostiene Tria, “deve essere valutato nel quadro dell’intera manovra. Maggiori risorse per gli investimenti pubblici e privati, minore pressione fiscale sulle piccole e medie imprese e sui lavoratori autonomi, spinta al ricambio generazionale sul mercato del lavoro e sostegno ai soggetti più vulnerabili”.
Il ministro ribadisce a Bruxelles che “come sostenuto in diverse occasioni, la manovra di bilancio che questo Governo si appresta a varare è coraggiosa e responsabile, puntando alla crescita e al benessere dei cittadini, assicurando in seguito un profilo di riduzione del deficit, che passerà dal 2.4% del 2019 al 2.1% del 2020 per chiudere all’1.8% del 2021“. Ora, annuncia Tria, “si apre la fase di confronto con la Commissione Europea, che potrà valutare le fondate ragioni della strategia di crescita del Governo delineata dalla manovra”.
Il raggiungimento degli obiettivi perseguiti dal governo “verrà ottenuto anche grazie a un attento disegno degli interventi sia sul versante degli investimenti – aggiunge – sia su quello delle misure di sostegno attivo per il lavoro e la coesione sociale che garantiscano la stabilità complessiva del sistema”.
Come è avvenuto all’interno dell’esecutivo, conclude il ministro, “auspico che il dialogo con la Commissione Europea rimanga aperto e costruttivo, tenendo conto delle reali esigenze di cittadini e imprese e del ruolo che svolgono le Istituzioni. In questo dialogo il Governo si presenta compatto e fiducioso”.