Maria Elena Boschi torna a far parlare di sé per il servizio fotografico sulla rivista maschile Maxim, che le ha dedicato la copertina. “Spero che non resterete delusi” diceva l’ex ministro delle Riforme nel trailer in cui annunciava l’uscita in edicola del mensile.
A sfogliare la rivista capisco che si trattava di un avvertimento, perché credo che in realtà molti resteranno delusi.
Lei per prima. La delusione non è per l’idea di posare per Maxim (che ha fatto un bel colpo), né per lei che è stata al gioco, ma per il fotografo del servizio, il celebre Oliviero Toscani. Da cosa sono deluso? Dall’ipocrisia di questo servizio. Sfogliando le foto vediamo che Toscani, forse con l’intento di proteggerla, ha abbruttito la Boschi. Le sue foto rendono volontariamente la Boschi meno bella di quello che è.
Qualcuno potrebbe accusarmi di sessismo nel pretendere che in un servizio fotografico venga valorizzata la bellezza di una donna.
Non sono sessista, chiedo solo coerenza: se posi per un mensile famoso per i calendari sexy, apparendo fra un servizio con Diletta Leotta e uno con la 21enne californiana in bikini Kinsey Wolonski, mi aspetto di vedere la tua versione più attraente. Non un volontario tentativo di renderti più brutta.
Prendiamo in considerazione una delle foto “in camera da letto”, che nei giorni passati hanno destato curiosità per il modo in cui venivano annunciate, lasciando pensare a qualcosa di sexy. In questi scatti la Boschi appare volontariamente buffa, forzatamente goffa. Questo era l’intento di Toscani, come possiamo leggere fra le righe della sua intervista. Il fotografo, parlando della Boschi dice: “Noi italiani abbiamo un problema con la bellezza, pensiamo che quando una donna è bella è anche stupida. Invece non è vero!”.
In realtà sembra proprio essere lui ad avere un problema con la bellezza. Caro Toscani, è vero che una donna bella non è necessariamente stupida. Ma è anche vero che una donna brutta non è per forza intelligente! E questo è quello che hai voluto far credere abbruttendo la Boschi. Nascondere la bellezza, piuttosto, è un comportamento sessista, non il mostrarsi belli. Toscani è riuscito nel suo intento, purtroppo per Maxim e per la stessa Boschi che secondo me non avevano lo stesso obiettivo.
Infatti il mensile – uscito in ritardo di qualche ora in versione digitale e la cui uscita è stata rimandata di qualche giorno in edicola – pare aver cambiato in corsa la copertina.
La copertina che girava fino a ieri era questa, con una Boschi invecchiata in stile Toscani.
La copertina effettivamente uscita è quest’altra, con la Boschi più levigata in viso, come è normale che sia sulla cover di un mensile del genere.
Il nuovo e attesissimo numero di #Maxim disponibile oggi, nel tardo pomeriggio, in versione digitale sulla app, reperibile sugli store dedicati.
Da martedì in tutte le edicole. pic.twitter.com/hPeAkLlTc6— Maxim Italia (@MaximItalia) October 4, 2018
Non è solo la copertina a far capire che Maxim puntasse sulla bellezza della Boschi. Le domande di Claudia Trionfera che l’ha intervistata sono sul suo fascino, non sulle sue proposte di legge e sul futuro della politica italiana. L’intervistatrice le chiede quanto influisca il potere sul fascino di una donna, le difficoltà dell’esser belle in politica, cos’è lo stile e l’eleganza, cosa bisogna fare per conquistarla, se fosse un film o un romanzo quale sarebbe. Le domande che ti aspetti, ragionevolmente, da un mensile che non parla di politica, ma di stile e bellezza.
Sarebbe stato meno ipocrita da parte di Toscani rappresentare la bellezza dell’ex sottosegretario. Questo non avrebbe creato nessun danno a lei, perché si può essere belli, sexy e carismatici senza essere volgari. Un esempio? Sempre oggi, in edicola, mentre cercavo invano Maxim ho trovato questo. È “F”, un settimanale sulla bellezza, dunque frivolo, non politico.
In copertina, guarda caso, c’è un’altra giovane donna delle istituzioni, Meghan Markle, attrice e moglie del principe Henry.
Meghan è rappresentata in copertina in tutta la sua bellezza. Con le luci, il trucco e i ritocchi che servono per valorizzarla. È coperta fino al collo, non è nuda, perché non serve questo per essere belli. Dubito che qualcuno pensi che questa sia una foto sconveniente per una donna nelle istituzioni.
La Boschi stessa – ed è ciò che conta di più in questo caso – ha dimostrato su Instagram di trovarsi a proprio agio con la sua bellezza come vediamo dalle foto sul suo profilo. Il “problema con la bellezza”, caro Toscani, non è “degli italiani”. Probabilmente è tuo.
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