Il ministro Bussetti ha inviato una circolare agli uffici scolastici provinciali e alle scuole con le novità per i maturandi. La prima riguarda i requisiti di accesso: non servirà né la partecipazione alla prova Invalsi né lo svolgimento delle ore di alternanza scuola-lavoro
L’aveva detto che l’avrebbe cambiata e l’ha fatto. Il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti ha presentato oggi la nuova maturità: più peso ai crediti scolastici, mai più terza prova e meno discrezione dei professori che ora avranno delle griglie di valutazione nazionali per la correzione delle prove scritte. A dire il vero aveva già iniziato Valeria Fedeli a mettere gli occhi sulla prova scritta nominando una commissione di esperti guidata dal linguista Luca Serianni per la preparazione delle tracce della prima prova scritta, italiano. Il nuovo inquilino ha completato il lavoro con una circolare inviata agli uffici scolastici provinciali e alle scuole.
La prima novità riguarda i requisiti di accesso: non servirà né la partecipazione, durante l’ultimo anno di corso, alla prova nazionale Invalsi, né lo svolgimento delle ore di alternanza scuola-lavoro, come previsto dal decreto cosiddetto Milleproroghe, recentemente approvato in Parlamento. Per poter essere ammessi bisognerà aver frequentato almeno i tre quarti del monte ore previsto, avere il sei in ciascuna disciplina, avere la sufficienza nel comportamento.
Il consiglio di classe potrà deliberare l’ammissione anche con una insufficienza in una disciplina o gruppo di discipline valutate con un unico voto, ma dovrà motivare la propria scelta. Cambia anche l’approccio al voto. Continuerà ad essere espresso in centesimi ma da quest’anno si darà più peso al percorso di studi: il credito maturato nell’ultimo triennio varrà fino a 40 punti su 100, invece degli attuali 25. Per chi fa l’esame quest’anno ci sarà un’apposita comunicazione, entro gli scrutini intermedi, sul credito già maturato per il terzo e quarto anno, che sarà convertito in base alle nuove tabelle. Le prove scritte passano da tre a due.
La prima prova scritta, italiano, in programma il prossimo 19 giugno, servirà ad accertare la padronanza della lingua, le capacità espressive e critiche delle studentesse e degli studenti. I maturandi dovranno produrre un elaborato scegliendo tra sette tracce riferite a tre tipologie di prove in ambito artistico, letterario, filosofico, scientifico, storico, sociale, economico e tecnologico. Le tre tipologie di prova (invece delle quattro attuali) saranno: tipologia A (due tracce) – analisi del testo, tipologia B (tre tracce) – analisi e produzione di un testo argomentativo, tipologia C (due tracce) – riflessione critica di carattere espositivo-argomentativo su tematiche di attualità.
Per l’analisi del testo la novità principale riguarda il numero di tracce proposte: gli autori saranno due, anziché uno come accadeva fino ad ora. Questo per coprire ambiti cronologici, generi e forme testuali diversi. Potranno essere proposti testi letterari dall’Unità d’Italia a oggi. L’analisi e produzione di un testo argomentativo proporrà ai maturandi un singolo testo compiuto o un estratto da un testo più ampio, chiedendone l’interpretazione seguita da una riflessione dello studente. La tipologia C, il “vero e proprio” tema, proporrà problematiche vicine all’orizzonte delle esperienze di studentesse e studenti e potrà essere accompagnata da un breve testo di appoggio che fornisca ulteriori spunti di riflessione.