Il reddito di cittadinanza viene spesso spiegato dai suoi detrattori con la similitudine dell’elargizione ‘a pioggia’ di un bene. Ma non molti sanno che la questione fu affrontata da uno dei padri del neoliberismo, il Nobel Milton Friedman, che parlò dell’helicopter money: supponiamo che un elicottero lanci sui cittadini biglietti di banca appena stampati. A Friedman quell’esempio serviva per dimostrare la sua tesi sull’inflazione, ma l’espressione si è inesorabilmente fatta largo fino a tornare di moda già a partire dal dibattito sul ruolo della Bce. Difatti, se il Quantitative Easing non è direttamente helicopter money perché non versa i quattrini nelle tasche dei cittadini (e anzi su questo ci sarebbe molto da dire), è – avrebbe dovuto essere? – un modo per ‘produrre moneta’. Immettere credito significa creare moneta, difatti.
Un altro padre del liberismo, Friedrich Hayek, riteneva che l’immissione di credito producesse in realtà una depressione del ciclo economico perché allungava in modo effimero il periodo di produzione e ‘approfondiva’ la struttura capitalistica, con la conseguenza che essa avrebbe poi dovuto essere ‘accorciata’ (Hayek lo chiama ‘effetto Ricardo’). Naturalmente Hayek non pensava a una futuribile Bce, ma a un’improvvisa maggiore liquidità di una banca per un’inaspettata impennata dei depositi.
Ma torniamo al nostro elicottero: i soldi lanciati dall’alto sono soldi ‘buttati’? Intanto occorre ancora una volta chiarire: il ‘cosiddetto RdC’, ché in verità quello proposto non è un basic income incondizionato e universale, ovvero erogato a tutti e non legato alla possibilità di lavoro, così come convenzionalmente si pensa ormai debba essere un RdC, ma un cash transfer in cui vengono conferiti dei denari a persone in stato di disagio economico a condizione che esse cerchino un lavoro e prestino servizi sociali presso gli enti locali per un tot di ore a settimana, perdendo il beneficio nel caso di rifiuto di 3 offerte di impiego. Ora, non c’è alcuno scandalo nella condizionalità, né nella restrizione della misura a determinate categorie. Si tratta di un’opzione politica che peraltro fa i conti con le risorse di cassa.
Ci sono argomenti pro e contro l’unconditioned basic income, ma esistono differenze anche a proposito del cash transfer. L’uscita di Di Maio a proposito dei consumi è infelice, perché l’espressione ‘immorale’ non ha alcun senso nel contesto di un supporto al reddito erogato dallo Stato: cosa vuol dire ‘immorale’?
Non è compito del governo raddrizzare la condotta morale dei cittadini, né orientare i consumi. Tuttavia, un trasferimento di denaro che insista sulla fiscalità generale non è scandaloso che sia sottoposto a condizioni non tanto e non solo quanto ai soggetti percipienti e alle loro situazioni (disoccupati o inoccupati poveri), ma anche per la spendibilità dell’importo erogato. Se la misura ha il doppio scopo di sollevare dalla povertà assoluta e immettere denari rafforzando la domanda, allora è evidente che quella domanda non può rivolgersi a beni comprando i quali di fatto si buttano i soldi. Alcuni beni e servizi, pur essendo legali, non possono essere acquistati passando per la fiscalità generale e senza produrre alcun effetto di rilancio dell’economia.
Insomma, per essere chiari, coi soldi dello Stato non è bello comprare gratta e vinci o giocare ai cavalli, non solo perché si tratta di una misura erogata dallo Stato, ma perché questi acquisti non rilanciano i consumi. Queste misure (RdC e CT) possono ben essere strumenti per politiche sociali: per esempio si può condizionarli alla scolarizzazione dei figli e al controllo periodico della loro salute. Si dirà: questo è ciò che piace alla Banca Mondiale. Vero, ma anche la Bolsa familia, il programma di reddito di base di Lula, è condizionale, e prevede la scolarizzazione e i vaccini per i figli. Ed è sempre la Banca Mondiale – giusto per dire che il problema è ben più complesso di come lo liquidino leader della soi-disante sinistra – ad aver pubblicato uno studio in cui si sostiene, al contrario, che non c’è prova che il cash transfer sia poi usato per i cosiddetti temptation (o demerit) goods, ma che molti Stati che danno un reddito incondizionato fanno opera pedagogica per convincere i cittadini a usare quei soldi in un certo modo.
Insomma, il dibattito è aperto. Quello che non si capisce, piuttosto, è come si concili un RdC con l’assenza di rafforzamento della progressività fiscale.