Vittorio Sgarbi ha lasciato (di nuovo) Forza Italia. Il critico d’arte, deputato, è uscito dal gruppo parlamentare degli azzurri. Il motivo ufficiale è il fatto che Silvio Berlusconi ha annullato la sua visita a Sutri, cittadina in provincia di Viterbo in cui Sgarbi da qualche mese è sindaco. Sgarbi sostiene che il leader di Forza Italia era stato invitato altre due volte, sempre senza successo. Il motivo dell’invito? L’inaugurazione di una via dedicata a Erasmo da Rotterdam ma con una sorpresa personale per il capo: una targa in ricordo della madre Rosa, in un piccolo giardino. Ma tutto è saltato di nuovo, ieri sera. “Sono incazzato nero – si sfoga Sgarbi – La colpa è solo delle liti da pollaio del suo piccolo e infido partito, Berlusconi voleva venire, c’è stata una vera e propria congiura“. Sgarbi ce l’ha tra gli altri con la capogruppo Mariastella Gelmini che con la “scusa di una importante riunione di partito fissata per oggi, all’ora di pranzo, mi ha detto che Berlusconi doveva darmi forfait”. Sgarbi racconta: “Questa visita è stata rinviata già due volte, con questa è la terza. Ieri mattina, alle 10.30, il presidente, che è in ottime condizioni fisiche, mi ha chiamato per confermare la sua presenza a Sutri. ‘Vittorio posso venire nel pomeriggio? per me sarebbe meglio’, mi ha detto. E io ‘No, non c’è la luce giusta, meglio la mattina verso mezzogiorno, così ti faccio fare una bella passeggiata anche nel bosco sacro’. E lui: ‘Vengo in elicottero o in auto?‘. Vieni in auto, Sutri dista 35 minuti da Roma’, la mia risposta”.
la quale replica “che Vittorio, collega stimato e di grande qualità, possa avere un ripensamento in merito a questa sua decisione. Del resto, il presidente Berlusconi non potrà essere oggi a Sutri solo per un’urgente riunione di partito, che si svolgerà a Roma, sulla prossima legge di bilancio“. La Gelmini, tra l’altro, aggiunge che si augura “che Sgarbi partecipi attivamente a questa fase istruttoria per gettare le basi della nostra azione politica sulla finanziaria”.
Ma ciò che può apparire la solita uscita estemporanea nasconde una situazione di crisi interna dell’intero partito. Le agenzie di stampa, per esempio, raccontano di Silvio Berlusconi “ostaggio” delle liti di partito e alle prese con la lotta tra correnti interne, preoccupate dal futuro di Forza Italia e dal rischio di “salvinizzazione“. In Transatlantico, a Montecitorio, tra i deputati si respira molto nervosismo, racconta l’AdnKronos. Un giorno sì e uno no circola la voce di una ventina di parlamentari filo-leghisti pronti a seguire Giovanni Toti, il teorico del partito unico del centrodestra. C’è forte insofferenza per “l’assenza di una linea politica chiara nei confronti del governo giallo-verde, innanzitutto, e sulle strategie del partito, perchè quella che c’è è contraddittoria” è il ragionamento.
Tensioni si registrano anche sul fronte degli assetti organizzativi del partito, in vista delle prossime regionali ed europee. Dopo la nomina dei responsabili di Dipartimento, ci dovrebbero essere nuovi cambi in vista per i coordinamenti regionali. In questi giorni gli occhi sono puntati, in particolare, sulla Lombardia, dove l’attuale coordinatore regionale, Gelmini, è anche presidente dei deputati. Il totonomine mette in circolo i nomi della fedelissima dell’ex Cavaliere, Licia Ronzulli, e dell’imprenditore Matteo Perego.