La giravolta del Carroccio ricompatta l'asse con i Cinque Stelle: se a giugno il segretario regionale, Manuel Vescovi, aveva auspicato “l’ampliamento” dello scalo di Peretola per farlo diventare “un aeroporto serio", oggi i verdi si schierano dalla parte del "no"
La maggioranza M5s-Lega si ricompatta sul no all’ampliamento dell’aeroporto di Firenze. Da venerdì, infatti, non c’è solo il Movimento 5 Stelle a fare le barricate contro la nuova pista da 2.400 metri voluta fortemente dal presidente di Toscana Aeroporti Marco Carrai e dal sindaco di Firenze Dario Nardella: adesso anche la Lega Toscana esprime la sua contrarietà al progetto, con una giravolta rispetto alle posizione pubbliche degli ultimi mesi. Se a giugno il segretario regionale Manuel Vescovi aveva auspicato “l’ampliamento” dello scalo di Peretola per farlo diventare “un aeroporto serio, un business airport di livello europeo”, venerdì i vertici regionali del partito hanno inviato al sottosegretario alle Infrastrutture Armando Siri (parlamentare eletto col Carroccio) un documento scritto dalla sindaca di Cascina Susanna Ceccardi che boccia in toto il masterplan oggetto della conferenza dei servizi iniziata il 7 settembre: nel testo si parla solo di “messa in sicurezza” di Peretola mentre viene messo nero su bianco il no alla nuova pista. “In Toscana l’aeroporto strategico deve rimanere quello di Pisa – spiega a ilfattoquotidiano.it Ceccardi – Noi siamo contrari alla nuova pista e prima di Peretola pensiamo che sia meglio spendere soldi pubblici in opere più necessarie per la nostra Regione”.
L’approvazione del documento del direttivo regionale del partito di Matteo Salvini è arrivata all’unanimità. Il testo sarà discusso il 19 ottobre proprio con Siri, che arriverà in visita a Firenze. Nel documento (strettamente riservato) si mette in evidenza tra l’altro che il primo punto all’ordine del giorno per l’aeroporto Amerigo Vespucci deve essere quello della messa in sicurezza anche a costo di allungare la pista attuale fino a 2.200 metri (oggi è di 1.750). Al suo posto, invece, la “centralità” va lasciata allo scalo di Pisa e a questo proposito, secondo la Lega, è necessario sviluppare ulteriormente la linea ferroviaria tra Firenze e la città della torre pendente.
Così la maggioranza M5s-Lega si ricompatta
Più in generale, sul tema delle grandi opere, la posizione della Lega Toscana adesso è molto simile a quella del M5s, suo alleato di governo: prima è necessario puntare quelle piccole e necessarie, poi si valuta caso per caso. E, infatti, al posto dell’ampliamento dell’aeroporto di Firenze il Carroccio vorrebbe investire sul traffico via rotaia (le tratte Siena-Empoli, Lucca-Firenze e Pisa-Lucca) oppure via gomma con la realizzazione della Tirrenica da Cecina Nord a Capalbio e della terza corsia della Firenze-Mare (la A11 che porta dal capoluogo alla Versilia).
“Se mi viene chiesto di fare la candidata della Lega alle Regionali del 2020, io mi metto anche a disposizione – ammette Ceccardi a ilfatto.it – ma poi ci vuole un’idea complessiva di cosa vogliamo fare in futuro: la Toscana ha un gap infrastrutturale sulla viabilità via terra e quindi perché dovremmo spendere 150 milioni di euro pubblici per un’opera che piace solo a Renzi e Carrai? Preferisco che questi soldi vengano destinati ad altre opere che a mio avviso sono prioritarie come la Tirrenica o la A11”. Secondo la sindaca di Cascina, inoltre, l’ampliamento di Peretola potrebbe porre un grosso problema anche relativo al turismo in città: “A Firenze ci sono già troppi turisti, il centro si svuota e i fiorentini se ne vanno – spiega Ceccardi – e allo stesso tempo la costa toscana soffre, basti pensare al crollo del turismo in tutta la Versilia, a Massa, Grosseto e Livorno. Noi dobbiamo pensare a tutta la Toscana e a non aggravare ulteriormente i problemi di Firenze”.
Ceccardi, l’astro nascente già pronto per le Regionali
Il documento finale della Lega Toscana, in realtà, è il frutto anche di una contrapposizione interna tra l’attuale segretario regionale Manuel Vescovi (consigliere regionale) e proprio la sindaca Ceccardi. Il primo rappresenta l’ala del partito favorevole alle opere pubbliche, con buoni contatti nel mondo dell’impresa fiorentina. La seconda teme che l’ampliamento di Peretola possa avere un impatto negativo sul “Galilei” di Pisa, città governata da giugno dal sindaco leghista Michele Conti, la cui candidatura è partita proprio da lei voluto. Questa decisione, dunque, appare come un punto a favore della la sindaca, già molto apprezzata dal leader-vicepremier Matteo Salvini. Oltre alla candidatura quasi scontata alle Regionali del 2020, una settimana fa è stata chiamata nello staff del ministro dell’Interno come “consigliera del programma di governo e le attività parlamentari” e nelle prossime settimane potrebbe prendere il posto proprio del senatore Vescovi come nuovo commissario regionale del Carroccio visto che il mandato è scaduto in estate.
E il centrodestra precipita sull’aeroporto
La nuova posizione della Lega avrà anche due conseguenze politiche significative in vista delle elezioni amministrative del prossimo anno: in primo luogo la possibile spaccatura della coalizione di centrodestra visto che sia Forza Italia che Fratelli d’Italia sono favorevoli “allo sviluppo” e al masterplan attuale di Peretola. “Su Peretola no alle ambiguità e no alla prudenza: la nuova pista va fatta – ha minacciato al Corriere Fiorentino Jacopo Cellai, capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale – Se così fosse, dovremmo dire di no all’alleanza perché i nostri elettori non lo capirebbero”. Inoltre, la giravolta della Lega Toscana può essere letta anche in chiave ballottaggio, proprio a Firenze (che andrà al voto nel 2019): ad un ipotetico secondo turno contro il sindaco del Pd uscente Dario Nardella, al Carroccio farebbero molto comodo i voti dei grillini, contrari fin dall’inizio al progetto dell’ampliamento di Peretola.
La revisione di Toninelli, il no dei Comuni (tranne Firenze)
Nel frattempo continua la revisione dell’opera voluta dal ministro Danilo Toninelli: durante l’estate il gruppo regionale del M5s ha inviato al ministro una relazione sulle grandi opere in Toscana in cui veniva auspicato proprio il blocco dell’ampliamento di Peretola e del sottopassante Tav di Firenze. Contrari al nuovo scalo sono anche i sette Comuni della Piana fiorentina (tutti di centrosinistra: Prato, Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio, Calenzano, Signa, Poggio a Caiano, Carmignano) che hanno presentato ricorso al Tar contro la Via, la Valutazione di impatto ambientale), mentre il consiglio comunale di Firenze ha ribadito il sì. Toninelli ha sottolineato però che “la convocazione della Conferenza dei servizi è un atto procedurale che non incide in alcun modo sulla project review in corso, relativa alla sostenibilità dell’opera”. E ora, con il nuovo stop della Lega, la strada per la realizzazione del nuovo aeroporto di Firenze si fa ancora più in salita.