Un aumento della crescita del
pil di
0,6 punti rispetto a quella tendenziale grazie a una spinta di
ben 0,7 punti che dovrebbe arrivare dalle “
misure espansive” previste dalla prossima
manovra. In cui però gli
investimenti pubblici aggiuntivi si fermano allo
0,2% del prodotto, circa 3,5 miliardi. Mentre gran parte delle risorse (16 miliardi) andranno a
reddito di cittadinanza e
pensionamenti anticipati e l’avvio della
flat tax per piccole aziende e autonomi sarà controbilanciato dall’eliminazione di altre due
agevolazioni alle imprese, l’Imposta sul reddito imprenditoriale (Iri) e l’Aiuto alla crescita economica (Ace). E’ la scommessa fatta dal governo gialloverde nella
Nota di aggiornamento al Def inviata alle Camere giovedì sera. Scommessa resa più rischiosa dal contesto economico mondiale, in via di peggioramento, e dal forte
aumento dei tassi di interesse sui Btp a partire da maggio, che
sulla carta è destinato a far salire notevolmente la spesa per interessi sul debito ma stando alla Nota avrà un impatto contenuto.
I moltiplicatori di spese e investimenti – Nel documento che disegna la cornice della prossima legge di Bilancio il Tesoro premette che “l’ambizioso programma di politica economica” del governo darà una spinta alla crescita che stando alle stime precedenti si sarebbe fermata a +0,9% nel 2019 e +1,1% nel 2020 e 2021. L’impulso passa attraverso i cosiddetti “moltiplicatori“, che misurano di quanti euro sale il pil come effetto di un euro di spesa o investimenti aggiuntivi. Le tabelle della Nota, basate su simulazioni fatte con il modello econometrico del Tesoro, stimano che lo 0,2% di investimenti pubblici aggiuntivi, il reddito di cittadinanza e la flat tax faranno aumentare la crescita dello 0,7%.
Un altro 0,2% dovrebbe arrivare dalla “rimodulazione delle imposte indirette“, cioè dal solo fatto che il prossimo anno l‘Iva non salirà perché le clausole di salvaguardia sono state disinnescate aumentando il deficit di 1,2 punti di pil, al 2,4% dall’1,2 tendenziale. Considerato l’impatto negativo (-0,4%) dei tagli da cui dovrà arrivare parte delle coperture e un +0,1% attribuito alle “politiche invariate”, l’impatto complessivo delle misure che saranno dettagliate nella manovra è stimato in 0,6 punti.
Il deflatore fa crescere il pil nominale – L’altra scommessa implicita nel documento firmato dal ministro dell’Economia Giovanni Tria riguarda il deflatore del pil, misura che consente di “depurare” la crescita dall’aumento dei prezzi e, sommata al pil reale, fornisce quello nominale che è il denominatore dei rapporti deficit/pil e debito/pil su cui si concentrerà l’attenzione della Commissione europea chiamata a valutare la manovra. Le tabelle programmatiche stimano che salga dall’1,3% di quest’anno all’1,6%, per poi raggiungere l’1,9% nel 2020.
Spesa per interessi in salita di un solo decimale – L’intero piano del governo si inserisce in un quadro di peggioramento dell’economia mondiale: “Si rileva un rallentamento del commercio mondiale”, ricorda la stessa Nota, “una variazione sfavorevole delle prospettive del prezzo del petrolio (al rialzo), un apprezzamento del tasso di cambio effettivo nominale e si osserva, soprattutto negli ultimi mesi, una maggiore volatilità dei rendimenti dei titoli di Stato”. Nonostante questa “volatilità”, che negli ultimi giorni ha portato i tassi sui Btp oltre il 3% contro l’1,8% di aprile e lo spread fino a 300 punti contro i 122 di cinque mesi fa, gli interessi sul debito sono però previsti solo in lievissimo aumento nel 2019. Quando, al netto di un eventuale nuovo piano di aiuti su cui circolando indiscrezioni, finirà il programma di acquisto di titoli di Stato della Bce. L’aggiornamento del Def cifra la spesa da sostenere l’anno prossimo in 3,6 punti di pil, circa 63 miliardi, in aumento di un solo decimale rispetto ai 3,5 punti del documento varato in aprile.
Secondo uno studio dell’Ufficio parlamentare di bilancio, che la prossima settimana dovrà validare le stime del governo, un aumento dello spread di 100 punti comporta una spesa aggiuntiva di 4,5 miliardi che sono destinati a raddoppiare se il differenziale si allargherà stabilmente oltre quota 300 punti.
Economia
Def, le scommesse del governo: più crescita con pochi investimenti e interessi sul debito quasi fermi
Nella Nota di aggiornamento il Tesoro prevede un pil in aumento dell'1,5% grazie a una spinta di 0,7 punti che dovrebbe arrivare dalle "misure espansive" previste dalla prossima legge di Bilancio. In cui però gli investimenti aggiuntivi si fermeranno a uno 0,2% di pil. E nonostante l'allargamento dello spread la spesa per rifinanziare il debito è cifrata in salita di un solo decimale
Un altro 0,2% dovrebbe arrivare dalla “rimodulazione delle imposte indirette“, cioè dal solo fatto che il prossimo anno l‘Iva non salirà perché le clausole di salvaguardia sono state disinnescate aumentando il deficit di 1,2 punti di pil, al 2,4% dall’1,2 tendenziale. Considerato l’impatto negativo (-0,4%) dei tagli da cui dovrà arrivare parte delle coperture e un +0,1% attribuito alle “politiche invariate”, l’impatto complessivo delle misure che saranno dettagliate nella manovra è stimato in 0,6 punti.
Il deflatore fa crescere il pil nominale – L’altra scommessa implicita nel documento firmato dal ministro dell’Economia Giovanni Tria riguarda il deflatore del pil, misura che consente di “depurare” la crescita dall’aumento dei prezzi e, sommata al pil reale, fornisce quello nominale che è il denominatore dei rapporti deficit/pil e debito/pil su cui si concentrerà l’attenzione della Commissione europea chiamata a valutare la manovra. Le tabelle programmatiche stimano che salga dall’1,3% di quest’anno all’1,6%, per poi raggiungere l’1,9% nel 2020.
Spesa per interessi in salita di un solo decimale – L’intero piano del governo si inserisce in un quadro di peggioramento dell’economia mondiale: “Si rileva un rallentamento del commercio mondiale”, ricorda la stessa Nota, “una variazione sfavorevole delle prospettive del prezzo del petrolio (al rialzo), un apprezzamento del tasso di cambio effettivo nominale e si osserva, soprattutto negli ultimi mesi, una maggiore volatilità dei rendimenti dei titoli di Stato”. Nonostante questa “volatilità”, che negli ultimi giorni ha portato i tassi sui Btp oltre il 3% contro l’1,8% di aprile e lo spread fino a 300 punti contro i 122 di cinque mesi fa, gli interessi sul debito sono però previsti solo in lievissimo aumento nel 2019. Quando, al netto di un eventuale nuovo piano di aiuti su cui circolando indiscrezioni, finirà il programma di acquisto di titoli di Stato della Bce. L’aggiornamento del Def cifra la spesa da sostenere l’anno prossimo in 3,6 punti di pil, circa 63 miliardi, in aumento di un solo decimale rispetto ai 3,5 punti del documento varato in aprile.
Secondo uno studio dell’Ufficio parlamentare di bilancio, che la prossima settimana dovrà validare le stime del governo, un aumento dello spread di 100 punti comporta una spesa aggiuntiva di 4,5 miliardi che sono destinati a raddoppiare se il differenziale si allargherà stabilmente oltre quota 300 punti.
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La corsa militare dell’Europa innesca una ondata di vendite sui debiti dei Paesi: su gli interessi
(Adnkronos) - Stefano Conti è un uomo libero. L'Adnkronos può rivelare che al processo a Panama City sono cadute tutte le accuse. Raggiunto al telefono, Andrea Di Giuseppe, il parlamentare di Fratelli d'Italia eletto nella Circoscrizione Centro e Nord America, festeggia il risultato raggiunto dopo oltre due anni: "Dieci minuti fa ho parlato con il padre, si è commosso alla notizia che Stefano era finalmente stato prosciolto. Ha passato oltre 400 giorni in una delle peggiori galere del mondo, un luogo che non si riesce neanche a immaginare, e senza nessuna condanna, ma solo per una carcerazione preventiva in attesa di un processo che sembrava non arrivare mai. Ma insieme alla Farnesina e all'ambasciata, ho fatto di tutto per fargli ridurre la misura cautelare e farlo stare in una condizione meno disumana. L'anno scorso siamo riusciti a fargli avere i domiciliari, oggi la notizia più bella. Una grande vittoria per il nostro Paese".
Stefano Conti è un trader brianzolo di 40 anni, che per oltre due anni è stato accusato di tratta di esseri umani a scopo sessuale. Rischiava una condanna fino a 30 anni di reclusione, nonostante le presunte vittime avessero ritrattato le accuse, sostenendo di aver subito pressioni dalla polizia panamense.
Conti ha anche pubblicato un libro intitolato 'Ora parlo io: 423 giorni nell'inferno di Panama', in cui racconta la sua esperienza nel carcere panamense e ribadisce la sua innocenza. Il libro è uscito a dicembre scorso, in attesa dell'inizio del processo.
Andrea Di Giuseppe ha partecipato alle udienze preliminari, "non per influire sul merito della vicenda", spiega all'Adnkronos, ma per fargli avere il giusto processo che qualunque essere umano merita. Ho coinvolto la comunità italiana, ho parlato con i politici panamensi, sono stato accanto a lui davanti al giudice, per far capire al sistema giudiziario che quell'uomo non era solo, ma aveva accanto a sé il suo Paese”.
Conti "rimarrà ancora a Panama fino al 4 aprile, per motivi burocratici, ma appena avrà tutti i documenti in ordine potrà tornare in Italia", aggiunge il deputato italiano. Che non ha finito quella che è diventata una sorta di missione. "Dopo aver aiutato a liberare i due italiani in Venezuela, e dopo il più famoso caso di Chico Forti, il prossimo per cui mi impegnerò è l'ingegner Maurizio Cocco, rinchiuso in Costa d’Avorio da oltre due anni. Ne sentirete parlare presto". Sì perché gli italiani rinchiusi all'estero sono circa duemila, "e molti di questi sono in stato di carcerazione preventiva. Dei conti di Montecristo dimenticati da tutti. Ma ora il nostro governo, grazie anche all'azione dei sottosegretari agli Esteri Silli e Cirielli, e ovviamente all'attivismo della premier Meloni, sta finalmente affrontando questi casi. Non sono più dei fantasmi, ma dei nostri connazionali che devono poter avere tutta l'assistenza legale, politica e umana che possiamo dargli. È solo l'inizio. L'Italia sta contando e pesando di più nel mondo", conclude Di Giuseppe. (Di Giorgio Rutelli)
(Adnkronos) - Stefano Conti è un uomo libero. L'Adnkronos può rivelare che al processo a Panama City sono cadute tutte le accuse. Raggiunto al telefono, Andrea Di Giuseppe, il parlamentare di Fratelli d'Italia eletto nella Circoscrizione Centro e Nord America, festeggia il risultato raggiunto dopo oltre due anni: "Dieci minuti fa ho parlato con il padre, si è commosso alla notizia che Stefano era finalmente stato prosciolto. Ha passato oltre 400 giorni in una delle peggiori galere del mondo, un luogo che non si riesce neanche a immaginare, e senza nessuna condanna, ma solo per una carcerazione preventiva in attesa di un processo che sembrava non arrivare mai. Ma insieme alla Farnesina e all'ambasciata, ho fatto di tutto per fargli ridurre la misura cautelare e farlo stare in una condizione meno disumana. L'anno scorso siamo riusciti a fargli avere i domiciliari, oggi la notizia più bella. Una grande vittoria per il nostro Paese".
Stefano Conti è un trader brianzolo di 40 anni, che per oltre due anni è stato accusato di tratta di esseri umani a scopo sessuale. Rischiava una condanna fino a 30 anni di reclusione, nonostante le presunte vittime avessero ritrattato le accuse, sostenendo di aver subito pressioni dalla polizia panamense.
Conti ha anche pubblicato un libro intitolato 'Ora parlo io: 423 giorni nell'inferno di Panama', in cui racconta la sua esperienza nel carcere panamense e ribadisce la sua innocenza. Il libro è uscito a dicembre scorso, in attesa dell'inizio del processo.
Andrea Di Giuseppe ha partecipato alle udienze preliminari, "non per influire sul merito della vicenda", spiega all'Adnkronos, ma per fargli avere il giusto processo che qualunque essere umano merita. Ho coinvolto la comunità italiana, ho parlato con i politici panamensi, sono stato accanto a lui davanti al giudice, per far capire al sistema giudiziario che quell'uomo non era solo, ma aveva accanto a sé il suo Paese”.
Conti "rimarrà ancora a Panama fino al 4 aprile, per motivi burocratici, ma appena avrà tutti i documenti in ordine potrà tornare in Italia", aggiunge il deputato italiano. Che non ha finito quella che è diventata una sorta di missione. "Dopo aver aiutato a liberare i due italiani in Venezuela, e dopo il più famoso caso di Chico Forti, il prossimo per cui mi impegnerò è l'ingegner Maurizio Cocco, rinchiuso in Costa d’Avorio da oltre due anni. Ne sentirete parlare presto". Sì perché gli italiani rinchiusi all'estero sono circa duemila, "e molti di questi sono in stato di carcerazione preventiva. Dei conti di Montecristo dimenticati da tutti. Ma ora il nostro governo, grazie anche all'azione dei sottosegretari agli Esteri Silli e Cirielli, e ovviamente all'attivismo della premier Meloni, sta finalmente affrontando questi casi. Non sono più dei fantasmi, ma dei nostri connazionali che devono poter avere tutta l'assistenza legale, politica e umana che possiamo dargli. È solo l'inizio. L'Italia sta contando e pesando di più nel mondo", conclude Di Giuseppe. (Di Giorgio Rutelli)
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Più che le conclusioni del Consiglio europeo sembrano un bollettino di guerra, con i nostri governanti che, in un clima di ubriacatura collettiva, programmano una spesa straordinaria di miliardi su miliardi per armi, missili e munizioni. E la premier Meloni cosa dice? 'Riarmo non è la parola adatta' per questo piano. Si preoccupa della forma e di come ingannare i cittadini. Ma i cittadini non sono stupidi! Giorgia Meloni come lo vuoi chiamare questo folle programma che, anziché offrire soluzioni ai bisogni concreti di famiglie e imprese, affossa l’Europa della giustizia e della civiltà giuridica per progettare l’Europa della guerra?". Lo scrive Giuseppe Conte sui social.
"I fatti sono chiari: dopo 2 anni e mezzo di spese, disastri e fallimenti in Ucraina anziché chiedere scusa agli italiani, Meloni ha chiesto a Von der Leyen di investire cifre folli in armi e spese militari dopo aver firmato sulla nostra testa a Bruxelles vincoli e tagli sugli investimenti che ci servono davvero su sanità, energia, carovita, industria e lavoro. Potremmo trovarci a spendere oltre 30 miliardi aggiuntivi sulle armi mentre ne mettiamo 3 scarsi sul carobollette".
"Stiamo vivendo pagine davvero buie per l’Europa. I nostri governanti, dopo avere fallito con la strategia dell’escalation militare con la Russia, non hanno la dignità di ravvedersi, anzi rilanciano la propaganda bellica. La conclusione è che il blu di una bandiera di pace scolora nel verde militare. Dai 209 miliardi che noi abbiamo riportato in Italia dall'Europa per aziende, lavoro, infrastrutture, scuole e asili nido, passiamo a montagne di soldi destinati alle armi".
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Much appreciated". Lo scrive Elon Musk su X commentando un post in cui si riporta la posizione della Lega e di Matteo Salvini sul ddl Spazio e Starlink. Anche il referente in Italia del patron di Tesla, Andrea Stroppa, ringrazia via social Salvini: "Grazie al vice PdC Matteo Salvini per aver preso posizione pubblicamente".
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - Gianfranco Librandi, presidente del movimento politico “L’Italia c’è”, ha smentito categoricamente le recenti affermazioni giornalistiche riguardanti una presunta “coalizione di volenterosi” per il finanziamento di Forza Italia. Librandi ha dichiarato: “Sono tutte fantasie del giornalista. Smentisco assolutamente di aver parlato di una coalizione di volenterosi che dovrebbero contribuire al finanziamento del partito”.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Il vergognoso oltraggio del Museo della Shoah di Roma è l'ennesimo episodio di un sentimento antisemita che purtroppo sta riaffiorando. È gravissima l'offesa alla comunità ebraica ed è gravissima l'offesa alla centralità della persona umana e all'amicizia tra i popoli. Compito di ognuno deve essere quello di prendere decisamente le distanze da questi vergognosi atti, purtroppo sempre più frequenti in ambienti della sinistra radicale infiltrata da estremisti islamici , che offendono la memoria storica e le vittime della Shoah. Esprimo la mia più sentita solidarietà all'intera Comunità ebraica con l'auspicio che tali autentici delinquenti razzisti antisemiti siano immediatamente assicurati alla giustizia ". Lo ha dichiarato Edmondo Cirielli, Vice Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.
Roma, 6 mar. (Adnkronos) - "Meloni ha perso un'occasione rispetto a due mesi fa quando si diceva che sarà il ponte tra l'America di Trump e l'Europa e invece Trump parla con Macron, con Starmer e lo farà con Merz. Meloni è rimasta un po' spiazzata. Le consiglio di non essere timida in Europa perchè se pensa di sistemare i dazi un tete a tete con Trump, quello la disintegra. Meloni deve stare con l'Europa e Schlein quando le dice di non stare nel mezzo tra America e Europa è perchè nel mezzo c'è l'Oceano e si affoga". Lo dice Matteo Renzi a Diritto e Rovescio su Rete4.