In 71 parchi pubblici di tutta Italia, ampi come 6 piscine olimpioniche, ci sono più di 23mila rifiuti di ogni tipo e forma, gettate da incivili o trasportate dal vento. Una media nazionale di 3 rifiuti ogni metro quadrato. È quanto emerge dalla prima indagine nazionale “Park Litter 2018” sui rifiuti nelle aree verdi urbane realizzata da Legambiente, nell’ambito della campagna “Puliamo il Mondo”, in parchi pubblici medio-piccoli di 19 regioni italiane (manca all’appello solo la Liguria). A farla da padrone, nonostante dal 2016 vi sia una legge che vieti di gettarli per terra e che preveda sanzioni pecuniarie dai 30 ai 300 euro, ci sono i mozziconi di sigaretta che rappresentano il 37% dei rifiuti raccolti. La plastica si conferma il materiale più trovato, dalla spiaggia agli spazi verdi.

Oltre 23mila rifiuti trovati
Sono 23.096 i rifiuti raccolti e catalogati da Legambiente nei giardini pubblici monitorati, per un totale di 7.400 metri quadrati, pari a quasi 6 piscine olimpioniche. Una media nazionale di 3 rifiuti ogni metro quadrato monitorato. Al primo posto i mozziconi di sigaretta (8.741 su 23.096 totali), seguiti da frammenti di carta (1.980, il 9%), tappi di bottiglie o linguette di lattine in metallo (1.576, il 7%) e frammenti di plastica (1.490, il 6%). In quanto a materiale, la plastica è la regina indiscussa. Se nei lidi monitorati dall’associazione arriva all’80%, nei parchi la percentuale tocca il 65,8% (15.207 rifiuti di materiale in plastica, per lo più usa e getta). A seguire, con il 16,7%, i rifiuti di carta (3.861) e, con il 10%, quelli di metallo (2.301).

Non solo mozziconi
In realtà chi fuma nei parchi non si ferma a gettare i mozziconi. Basti pensare che i fumatori lasciano nei giardini pubblici il 40% dei rifiuti raccolti. Sono stati raccolti e catalogati anche pacchetti di sigarette e tabacco, involucri di plastica dei pacchetti e accendini. Un altro 29% è rappresentato dai prodotti usa e getta e,  tra questi, molti tappi di metallo e in plastica ma anche linguette di lattine (23%), bicchieri di plastica (13%), fazzoletti di carta (9%). Nei cento metri quadrati monitorati nel Parco di Monte Catalfano di Bagheria sono stati trovati oltre 1000 mozziconi di sigaretta, oltre 600 cicche anche per le aree di Parco di Viale Donatori del Sangue, Pescarenico (Lecco), San Rossore a Pisa, Parco di Via dell’Istria a Monfalcone (Gorizia).

Se i parchi non sono attrezzati
Il monitoraggio effettuato da Legambiente è stato svolto nei parchi urbani dove sono stati notati problemi di trascuratezza e presenza di rifiuti. Contestualmente al monitoraggio, l’area è stata ripulita dai volontari di Legambiente. “Con questa indagine – spiega Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente – vogliamo porre l’attenzione anche sui parchi urbani, luoghi da sempre frequentati da famiglie, cittadini, giovani, anziani e dove spesso si trovano molti rifiuti”.

Il risultato dell’indagine è certo frutto dell’inciviltà, ma non solo. I rifiuti sono stati trovati principalmente sotto le panchine, ma vero è che altre zone con la maggiore concentrazione sono i cestini, spesso strabordanti, e i cespugli (molto probabilmente a causa del vento che trasporta quelli più leggeri). I cestini per la raccolta dei rifiuti sono presenti nel 90% dei parchi (64 su 71), ma solo nel 13% dei casi sono presenti secchi per la loro differenziazione. In sette parchi, invece, mancano completamente quelli dell’indifferrenziata e della raccolta differenziata. Dal momento che una delle maggiori cause della dispersione dei rifiuti nell’ambiente è il vento, Legambiente durante il monitoraggio ha osservato anche la presenza o meno di chiusura o copertura dei cestini presenti: solo nel 27% dei parchi (19 su 71) è presente questa caratteristica utile a prevenire la dispersione di materiale.

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