Uno dei tanti lavori che feci in vita mia fu insegnare diritto nelle scuole superiori. Ricordo che la prima lezione che tenni esordii dicendo agli alunni che non si dovevano illudere: non esiste un diritto oggettivo, ma esiste solo un diritto di quella tale classe dominante. Il diritto è frutto di scelte del momento storico, politiche e spesso economiche. Ciò comporta, di conseguenza, che ciò che è legale in un certo periodo non lo sarà magari qualche tempo dopo. E, nel contempo, ciò che è legale, per una parte della popolazione (magari addirittura la maggioranza) può non essere giusto. Di esempi se ne potrebbero fare a iosa. Rimanendo nel mio campo, la pratica della caccia è perfettamente legale, a certe condizioni, ma il 70% degli italiani vorrebbe fosse abolita e non la ritiene giusta. Su questo argomento (giusto e legale) mi sono già soffermato in passato.

Ho pensato a questo quando, a fronte degli arresti domiciliari di Mimmo Lucano, sindaco di Riace accusato di aver commesso il reato di tentato favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, si è scatenato un pandemonio (ben visibile anche sulle pagine on-line di questo giornale) a favore del sindaco, con una improvvisa folgorazione sulla via di Damasco: quel che è legale non è necessariamente giusto.

Ma và? Che scoperta! Peccato che questi paladini dell’illegalità, questi novelli Zorro, si sveglino dal torpore e alzino alti lai solo ed esclusivamente quando si tratta di problematiche relative agli uomini e solo, badate bene, ad alcuni uomini. Nel caso, gli immigrati e chi li difende.

Da queste pagine sono oramai ben sette anni che mi occupo della devastazione del nostro già Belpaese e delle lotte delle popolazioni locali per cercare di arginare il disastro. Contro opere legali, beninteso, ma che ti cambiano la vita perché ti cambiano il territorio e l’ambiente in cui vivi. Dal Tav Torino-Lione alla Pedemontana Veneta, dalla A31 alla Orte-Civitavecchia; dagli impianti idroelettrici ai parchi eolici.

In fondo, a ben guardare, l’Italia è piena zeppa di opere perfettamente legali realizzate dalla nascita della Repubblica in poi che l’hanno devastata e hanno spesso creato anche i prodromi perché la gente morisse. Mi domando dove stavano e dove stanno questi soloni quando si tratta di difendere la vita degli italiani che si battono contro il disastro. I vari Saviano e compagnia cantante perché non spendono una parola contro ciò che è legale ma anche profondamente ingiusto sull’italica terra? Pensano che si viva di diritti civile e non di aria, acqua, suolo?

Non pretendo, da sostenitore della filosofia del postumano, che si abbandoni la visione antropocentrica per comprendere e amare la vita non umana che ci circonda. Non pretendo tanto da questa gente pervasa del credo, dalla fede illuminista secondo cui animali e piante sono esseri inferiori. Non ci arriveranno mai a fare questo salto di qualità. Ma almeno che si accorgano che non vi è giustizia in Italia, non solo nel campo dell’immigrazione, che si tolgano il paraocchi, questo sarebbe opportuno. Dimostrerebbero di non avere una intelligenza (quella di cui vanno tanto fieri) a senso unico.

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