“Il prossimo che troverete in foto sarà uno della Lav“. Il consigliere regionale del Veneto Stefano Valdegamberi ha commentato così, sotto un post di Facebook, la foto dell’uccisione di un lupo, avvenuta nei giorni scorsi in un bosco della Lessina, in provincia di Verona, diffusa proprio dalla Lega Anti Vivisezione. Un messaggio che ha scioccato molti ambientalisti, incluso il presidente della Lav, Gianluca Felicetti che ha annunciato su Facebook di avere “denunciato il consigliere eletto nella Lista Zaia e poi passato al Gruppo Misto, per i reati di minaccia, articolo 612 del Codice penale, e istigazione a delinquere, articolo 414 del Codice penale”. Felicetti ha inoltre ricordato anche l’avversione che Valdegamberi aveva già dimostrato in passato per i lupi nella zona della Lessina. “Lui stesso – ha continuato il presidente nel post – compare tra i firmatari della proposta di legge 368 presentata al Consiglio Regionale Veneto, volta ad autorizzare il prelievo, la cattura e/o uccisione dei grandi carnivori, lupi compresi, contestata dalla Lav anche per illegittimità costituzionale”.
A sostenere la Lav anche Walter Caporale, presidente di Animalisti italiani onlus che in una nota ha chiesto al presidente della regione Luca Zaia di “dare una risposta dura contro il consigliere“. Reazioni alle quali ha replicato Valdegamberi che sia in una nota che in un post su Facebook ha risposto: “La mia battuta è stata strumentalmente interpretata come una minaccia o un’istigazione a compiere un reato. Chi mi conosce sa benissimo che uso spesso l’ironia e i paradossi per suscitare delle riflessioni, non certo per minacciare o istigare alla violenza. Non sono un cacciatore, non ho porto d’armi, non faccio parte di alcuna associazione a delinquere tra montanari, né ho mai minacciato o usato violenza contro qualcuno, come loro lasciano intendere”.
Il consigliere ha poi aggiunto: “Semmai, la violenza è istigata proprio dalle associazioni come la Lav che non manca di imporre una posizione di un ambientalismo ideologico e privo di buon senso ed equilibrio che porta ad esasperare la gente che vive e lavora in montagna e diventa la vera causa di azioni come quella dell’uccisione del lupo”.