Il viceprefetto di Roma Giorgio De Francesco, 54 anni, è stato travolto e ucciso da un bus turistico mentre attraversava sulle strisce pedonali in via Cavour, a pochi passi dai Fori Imperiali. Camminava a braccetto con la moglie, rimasta illesa. Nell’impatto, il funzionario ha sbattuto la testa sull’asfalto: dopo lo scontro il pullman è passato sopra il corpo, riuscendo a fermarsi solo qualche metro più avanti. Inutili i tentativi di rianimare la vittima, che ha perso la vita sul colpo. È successo intorno alle 11 all’altezza del civico 221, vicino alla fermata della metropolitana.
De Francesco presiedeva la prima sezione della Commissione territoriale romana per il riconoscimento della protezione internazionale ai rifugiati. Laureato in Giurisprudenza alla Sapienza di Roma, con specializzazione in diritto ed economia delle Comunità europee, era stato promosso viceprefetto nel 2004. Prima dell’attuale incarico, aveva prestato servizio alla prefettura di Rimini e al dipartimento dei Vigili del fuoco, del Soccorso pubblico e della Difesa civile, come dirigente responsabile per le relazioni comunitarie ed internazionali. In tale veste aveva rappresentato più volte l’Italia alle sessioni plenarie del gruppo Protezione civile della Nato, esercitando anche la funzione di capo delegazione.
Per poter eseguire i rilievi, la strada è stata chiusa al traffico nel tratto tra largo Visconti Venosta e via degli Annibaldi. Gli agenti hanno raccolto testimonianze e stanno visionando le immagini delle telecamere di zona. Il pullman era appena ripartito dopo aver scaricato un gruppo di turisti all’albergo Palatino: l’autista, un uomo di 58 anni dipendente di una ditta italiana, è stato fermato per essere sottoposto, come da prassi, all’alcoltest e all’esame tossicologico. Il mezzo è stato sequestrato dalla polizia, che esaminerà il cronotachigrafo, una sorta di scatola nera del pullman. Considerata anche l’ipotesi di un’avaria ai freni.
“Ho sentito le urla disperate di una donna e mi sono precipitata in strada”, ha detto al Messaggero la titolare di un negozio di via Cavour che affaccia sul luogo dell’incidente. “Davanti a me c’era una scena terribile. Penso che quell’uomo sia stato trascinato o sbalzato per qualche metro, il corpo è finito tra due auto in sosta. La moglie non smetteva di urlare, di chiedere aiuto. Non so come sia stato possibile, come mai non sia stato visto”.