“L’ho penetrata da dietro, è stato brusco e frettoloso. Lei diceva di no, ma intanto mi lasciava fare. È durato 5/7 minuti, non ho mai cambiato posizione. Forse l’ho ferita al momento della penetrazione… continuava a dire di no, di non farlo, che lei non era come le altre. Alla fine le ho chiesto scusa“. È la versione, rivelata da Der Spiegel, che Cristiano Ronaldo avrebbe fornito ai suoi legali dell’incontro con Katryn Mayorga, la donna che lo accusa di averla stuprata nella suite di un hotel di Las Vegas il 13 giugno del 2009. Il campione portoghese, a quei tempi appena trasferito al Real Madrid – riporta il quotidiano tedesco – si era rivolto, per sistemare la faccenda, a un team d’eccezione: oltre al legale storico di CR7, Carlos Osorio de Castro, c’erano lo studio Schillings di Londra, la Lavely&Singers di Los Angeles e Richard Wright, professionista di Las Vegas con una parcella di 475 dollari l’ora. E anche un investigatore privato, un ex poliziotto di Las Vegas.
La falange di avvocati aveva avuto presto ragione della modella, allora 25enne e difesa da un legale specializzato in incidenti stradali: ad agosto 2009 la Mayorga firmò un accordo stragiudiziale in cui accettava 375mila euro in cambio del silenzio su tutta la vicenda. Ma un mese dopo il team legale, per prepararsi a eventuali sviluppi, aveva sottoposto a Ronaldo un questionario in cui descrivere per filo e per segno com’era andata quella notte. E qui arriva la risposta autoaccusatoria: alla domanda che lo invita a descrivere la sequenza degli eventi, l’allora 24enne portoghese parla in modo chiaro di un rapporto anale con una persona non consenziente, che gli chiedeva di smetterla. E a cui alla fine avrebbe “chiesto scusa”. Salvo poi cambiare versione in un nuovo questionario, di dicembre 2009, in cui ometteva ogni riferimento alle lamentele della giovane.
La settimana scorsa Katryn Mayorga aveva rotto il silenzio, denunciando Ronaldo alla corte penale del Nevada tramite il nuovo avvocato, Leslie Mark Stovall, e chiedendo l’annullamento dell’accordo straguidiziale. Stovall sostiene che la sua assistita – che ora soffre di depressione e stress post-traumatico – fosse spaventata a tal punto da non capire a cosa stava dando il consenso. Il patto, quindi, sarebbe il frutto di una macchinazione, con il solo scopo di evitare un procedimento penale contro CR7. “Nascondere un crimine è un crimine a sua volta“, argomenta il legale, secondo cui gli accordi di riservatezza non sarebbero ammissibili in casi come questo. “Se in gioco c’è la formula della Coca-Cola o qualche nuovo software di grande valore, allora questo tipo di accordi sono appropriati. Ma stanno diventando sempre più comuni, e spesso lo scopo è nascondere le malefatte delle celebrità“.
L’avvocato della modella, inoltre, sostiene che le prove raccolte dalla polizia di Las Vegas nel 2009 – quando la Mayorga denunciò lo stupro ma non fece, per paura, il nome di Ronaldo – sarebbero scomparse senza spiegazione. Si tratta del verbale di dichiarazioni rese agli agenti, dell’esito di una visita medica, del vestito e della biancheria intima indossate dalla ragazza la sera del 13 giugno. Nel frattempo, in Italia sembrano tutti dalla parte di CR7: il suo club, la Juventus, gli ha confermato pubblicamente fiducia, e l’azienda di intimo Yamamay, di cui è testimonial ha parlato di “vicenda inverosimile”.
Diversa la situazione negli Usa, dove la Nike, che con l’atleta ha un contratto di sponsorizzazione a vita del valore di 1 miliardo di dollari, ha diffuso un comunicato in cui si dice “profondamente preoccupata da queste allarmanti accuse”, specificando che “continuerà a seguire da vicino la situazione“. Anche EA Sports, che ha usato l’immagine di Ronaldo sulla copertina del videogame Fifa 19, fa sapere: “Ci aspettiamo che i nostri atleti di punta si comportino in un modo coerente con i nostri valori“.
Cronaca
Cristiano Ronaldo, spunta la confessione ai legali: “Lei diceva di no. Alla fine le ho chiesto scusa”
Lo riporta Der Spiegel, citando la risposta autoaccusatoria che la stella portoghese avrebbe dato in un questionario sottopostogli dal proprio team legale. "Continuava a dire di no, di non farlo, che lei non era come le altre", avrebbe ammesso CR7. In Italia la Juventus e Yamamay lo difendono, mentre negli Usa EA Sports e Nike fanno trasparire preoccupazione
“L’ho penetrata da dietro, è stato brusco e frettoloso. Lei diceva di no, ma intanto mi lasciava fare. È durato 5/7 minuti, non ho mai cambiato posizione. Forse l’ho ferita al momento della penetrazione… continuava a dire di no, di non farlo, che lei non era come le altre. Alla fine le ho chiesto scusa“. È la versione, rivelata da Der Spiegel, che Cristiano Ronaldo avrebbe fornito ai suoi legali dell’incontro con Katryn Mayorga, la donna che lo accusa di averla stuprata nella suite di un hotel di Las Vegas il 13 giugno del 2009. Il campione portoghese, a quei tempi appena trasferito al Real Madrid – riporta il quotidiano tedesco – si era rivolto, per sistemare la faccenda, a un team d’eccezione: oltre al legale storico di CR7, Carlos Osorio de Castro, c’erano lo studio Schillings di Londra, la Lavely&Singers di Los Angeles e Richard Wright, professionista di Las Vegas con una parcella di 475 dollari l’ora. E anche un investigatore privato, un ex poliziotto di Las Vegas.
La falange di avvocati aveva avuto presto ragione della modella, allora 25enne e difesa da un legale specializzato in incidenti stradali: ad agosto 2009 la Mayorga firmò un accordo stragiudiziale in cui accettava 375mila euro in cambio del silenzio su tutta la vicenda. Ma un mese dopo il team legale, per prepararsi a eventuali sviluppi, aveva sottoposto a Ronaldo un questionario in cui descrivere per filo e per segno com’era andata quella notte. E qui arriva la risposta autoaccusatoria: alla domanda che lo invita a descrivere la sequenza degli eventi, l’allora 24enne portoghese parla in modo chiaro di un rapporto anale con una persona non consenziente, che gli chiedeva di smetterla. E a cui alla fine avrebbe “chiesto scusa”. Salvo poi cambiare versione in un nuovo questionario, di dicembre 2009, in cui ometteva ogni riferimento alle lamentele della giovane.
La settimana scorsa Katryn Mayorga aveva rotto il silenzio, denunciando Ronaldo alla corte penale del Nevada tramite il nuovo avvocato, Leslie Mark Stovall, e chiedendo l’annullamento dell’accordo straguidiziale. Stovall sostiene che la sua assistita – che ora soffre di depressione e stress post-traumatico – fosse spaventata a tal punto da non capire a cosa stava dando il consenso. Il patto, quindi, sarebbe il frutto di una macchinazione, con il solo scopo di evitare un procedimento penale contro CR7. “Nascondere un crimine è un crimine a sua volta“, argomenta il legale, secondo cui gli accordi di riservatezza non sarebbero ammissibili in casi come questo. “Se in gioco c’è la formula della Coca-Cola o qualche nuovo software di grande valore, allora questo tipo di accordi sono appropriati. Ma stanno diventando sempre più comuni, e spesso lo scopo è nascondere le malefatte delle celebrità“.
L’avvocato della modella, inoltre, sostiene che le prove raccolte dalla polizia di Las Vegas nel 2009 – quando la Mayorga denunciò lo stupro ma non fece, per paura, il nome di Ronaldo – sarebbero scomparse senza spiegazione. Si tratta del verbale di dichiarazioni rese agli agenti, dell’esito di una visita medica, del vestito e della biancheria intima indossate dalla ragazza la sera del 13 giugno. Nel frattempo, in Italia sembrano tutti dalla parte di CR7: il suo club, la Juventus, gli ha confermato pubblicamente fiducia, e l’azienda di intimo Yamamay, di cui è testimonial ha parlato di “vicenda inverosimile”.
Diversa la situazione negli Usa, dove la Nike, che con l’atleta ha un contratto di sponsorizzazione a vita del valore di 1 miliardo di dollari, ha diffuso un comunicato in cui si dice “profondamente preoccupata da queste allarmanti accuse”, specificando che “continuerà a seguire da vicino la situazione“. Anche EA Sports, che ha usato l’immagine di Ronaldo sulla copertina del videogame Fifa 19, fa sapere: “Ci aspettiamo che i nostri atleti di punta si comportino in un modo coerente con i nostri valori“.
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Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".
Whasington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno affermato che gli attacchi aerei contro l'arsenale degli Houthi, gran parte del quale è sepolto in profondità nel sottosuolo, potrebbero durare diversi giorni, intensificandosi in portata e scala a seconda della reazione dei militanti. Lo scrive il New York Times. Le agenzie di intelligence statunitensi hanno lottato in passato per identificare e localizzare i sistemi d'arma degli Houthi, che i ribelli producono in fabbriche sotterranee e contrabbandano dall'Iran.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - Funzionari statunitensi hanno detto al New York Times che il bombardamento su larga scala contro decine di obiettivi nello Yemen controllato dagli Houthi - l'azione militare più significativa del secondo mandato di Donald Trump - ha anche lo scopo di inviare un segnale di avvertimento all'Iran. Il presidente americano - scrive il quotidiano Usa- vuole mediare un accordo con Teheran per impedirgli di acquisire un'arma nucleare, ma ha lasciato aperta la possibilità di un'azione militare se gli iraniani respingono i negoziati.