3. Ansie e veleni
Nonostante l’amore, la tensione sul set era palpabile e i ritmi si fecero presto insostenibili. Si narra che durante le riprese delle scene del salvataggio dei naufraghi, Cameron arrivò a minacciare di licenziare chiunque si fosse allontanato dal set, persino per usare il bagno, costringendo dunque gli attori a urinare direttamente in acqua. Non stupiscono perciò le parole della Winslet all’uscita del film: “Dovreste pagarmi un sacco di soldi per farmi lavorare di nuovo con lui” (oggi Kate pare aver seppellito il portafogl… pardon… l’ascia di guerra, vista la conferma della sua presenza nel cast di Avatar 2, prossimo film del director americano). Si arrivò persino a parlare di sabotaggio quando l’ultima notte di riprese, dopo aver consumato della zuppa d’aragosta, 50 membri della troupe finirono in ospedale in preda alle allucinazioni per aver ingerito della “Polvere d’angelo“. L’indagine avviata dagli studios si concluse senza aver rintracciato i colpevoli.