“Se ci sfugge lo spread deve cambiare la manovra“. Il ministro per gli Affari Europei Paolo Savona dallo studio di Porta a Porta ha aperto alla possibilità che i numeri messi nero su bianco nella Nota di aggiornamento al Def vengano modificati nel caso in cui i mercati continuino a prendere di mira i titoli di Stato italiani. Savona ha così contraddetto i vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini, che nei giorni scorsi avevano assicurato che non ci sarebbero stati passi indietro o “piani B” in caso di superamento dei 400 punti di spread. Tuttavia l’economista sardo si è detto “abbastanza sicuro” che “lo spread non arriverà a 400″ perché “il mercato non vuole la crisi, che interesse avrebbe? Con tutte le critiche che si sono riversate il mercato avrebbe potuto reagire e gli speculatori ne avrebbero approfittato ma il mercato si è dimostrato più cauto della politica ed anche dei titoli dei giornali”.
Savona ha anche attaccato il presidente della Bce Mario Draghi sostenendo che “non sta facendo bene il suo lavoro” perché dovrebbe intervenire maggiormente comprando titoli di Stato per calmierare lo spread. E ha ritenuto opportuno precisare che “la solvibilità del debito pubblico italiano non è in discussione. Non viene minimamente in mente di dichiarare default“.
Il ministro che il capo dello Stato la scorsa primavera non ha voluto al Tesoro ha anche criticato le valutazioni espresse in audizione da Bankitalia, secondo cui le previsioni di crescita del governo sono ottimistiche: “Ci dicono che le previsioni della manovra sono ottimistiche? Sono i risultati di modelli econometrici e degli interventi che noi facciamo. L’errore che fanno sia Fmi che Bankitalia è mettere la stabilità finanziaria come presupposto dello sviluppo, io dico che devono andare almeno di pari passo. La costruzione dell’Europa non dà per scontato che si debba avere la stabilità prima dello sviluppo”. “C’è bisogno di ben oltre il 2,4%” di rapporto deficit-Pil, ha sostenuto. Il Def presentato dal governo è “corretto, cauto e moderato”.
Per contenere lo spread, ha aggiunto Savona, sarebbero necessari interventi più massicci della Bce, che come è noto sta continuando a comprare bond governativi nell’ambito del quantitative easing per un valore che dall’1 ottobre è ridotto a 15 miliardi di euro al mese. “Tra i compiti della Banca centrale europea c’è quello della stabilità finanziaria, quindi quello di abbattere lo spread, deve intervenire in acquisti” di titoli italiani. Secondo il ministro il presidente della Bce, Mario Draghi, “non sta facendo bene il suo lavoro”. Il compito della Bce, oltre a quello di garantire la stabilità monetaria, dove Draghi “ha fatto un ottimo lavoro”, sarebbe intervenire “in acquisto. Non deve consentire gli attacchi speculativi”. Da questo punto di vista “non assolve al suo compito”.
Anche lunedì sera il ministro aveva affermato che “i mercati si sono comportati moderatamente, la prova dei mercati l’abbiamo superata” e “nessuno può dire che questa nostra nota di aggiornamento al Def metta in dubbio la stabilità finanziaria dell’Italia e dell’Europa”. Dunque se l’Unione europea bocciasse la manovra “deciderà il popolo non io, io mi metto da parte”.