Il progetto riguarda lo sviluppo di un cloud in grado di raccogliere tutti i dati in possesso del Pentagono. Nei mesi scorsi i lavoratori avevano protestato contro l'implicazione della compagnia nello sviluppo di tecnologie militari. Esulta la Tech Workers Coalition: "L'azienda di Mountain View voleva vincere, non ci è riuscita solo grazie a noi"
“Non possiamo essere sicuri che il progetto rispetterà i nostri principi sull’intelligenza artificiale“. Con questa motivazione Google si è chiamata fuori da Jedi (Joint Enterprise Defense Infrastructure Cloud), un bando del Pentagono da 10 miliardi di dollari per lo sviluppo di un cloud commerciale in grado di contenere tutti i dati della Difesa statunitense. Il codice etico della compagnia, infatti, vieta l’implicazione in progetti militari. “Inoltre – proseguono dall’azienda – l’appalto richiede certificazioni governative di cui non siamo in possesso”.
La decisione è arrivata dopo che nei mesi scorsi i lavoratori di Google avevano duramente protestato, arrivando in alcuni casi anche a dimettersi, contro la partecipazione dell’azienda allo sviluppo di tecnologie militari per il governo Usa, tra cui i cosiddetti ‘killer robot’. Il ritiro è stato rivendicato come un successo dalla Tech Workers’ coalition, unione sindacale dei lavoratori della tecnologia. “Google aveva tutte le intenzioni di partecipare a questo appalto, e se possibile vincerlo – scrive il gruppo su Facebook – l’unica ragione per cui si sono ritirati è che i lavoratori hanno preso posizione. Speriamo che sia solo il primo risultato della lotta dei lavoratori della tecnologia per inchiodare la compagnia alle proprie responsabilità verso i diritti umani“.