“Il Maestro è nell’anima e per sempre resterà”. Questo inciso di Paolo Conte sembra appropriato per descrivere un lavoro che raccoglie mirabili ritratti di figure eccezionali e per questo uniche. Vi sono personaggi non comuni che da sempre sono e sono stati dei punti di riferimento per la loro particolare capacità di essere maestri. Quando ci si sente smarriti e si cercano strade sicure il pensiero corre immediatamente a cercarli.
Salvatore Giannella nel prezioso volume edito da Minerva In viaggio con i maestri. Come 68 personaggi hanno guidato i grandi del nostro tempo custodisce e tramanda storie e altre storie di persone che – sebbene già arrivate debbono il rispettivo successo alla eccellente guida scelta quale sicuro nocchiero. Il libro, infatti, è popolato da tanti “abitanti” con aspetti inediti che aiutano a completare la conoscenza oltre le apparenze.
Allora è possibile scoprire il lato nascosto di un personaggio da Alberto Angela ad Alex Zanardi. Una sorta di alfabeto pieno di curiosità, una vera miniera che consente al lettore di approfondire la singola “scheda” presa in esame. Il meccanismo è semplice ma intelligente e di sicuro effetto: Giannella chiede a un personaggio famoso quale sia o quale sia stato il proprio maestro. Ne deriva uno scrigno di tessere che formano un mosaico di enorme valore culturale.
Durante il percorso vi sono sorprese che lasciano senza parole poiché molto spesso quello che possiamo vedere in un personaggio pubblico è solo la parte superficiale e quasi mai il “diario” delle rispettive vite. È possibile conoscere solo il punto di arrivo ma difficilmente il punto di partenza. E ci si accorge che ciascuno ha un maestro da ringraziare, ma tale maestro può essere vicinissimo o appartenente al regno della fantasia; accade ad esempio di trovarlo nella propria moglie o come nel caso di Camilleri in Mandrake.
Giannella con la sua consueta abilità riesce ad aprire tale “diario” e a farsi raccontare l’intima essenza delle cose dietro storie che sembrano uscire da fiabe o da colpi molto bassi dai quali riemergere necessariamente. E così le pagine, come si è detto, si popolano di abitanti speciali quasi a formare una città che sembra davvero una “faccia libro” per dirla italianizzando un social che invece tende a velocizzare le cose senza poterle fermare per raccontarle.
L’autore ha la capacità di fotografare attimi altrimenti perduti, un fermo immagine per poter indagare il dettaglio. Nulla è lasciato al caso. Nello spazio di poche parole ci si racconta, scegliendo l’essenziale. In questo Giannella compie una nuova “operazione salvataggio” puntando sempre su quella “voglia di cambiare” il proprio microcosmo o semplicemente sublimare un momento, perché come ci insegna ancora il fantasioso Camilleri “certi momenti” sono quelli che segnano inesorabilmente le nostre vite e il titolo di maestro prescinde dal titolo di studio.
Infatti, taluni come Leonardo Sciascia nascono maestri “ a prescindere” e si ricordano per sempre poiché il carisma dell’insegnamento appartiene a coloro che sanno indicare la strada, avendo la dote di una luce speciale con la quale illuminare presente e futuro.