Un “momento per raffreddare la temperatura”. Dopo il faccia a faccia con Pierre Moscovici, il presidente della Camera Roberto Fico ha incontrato oggi anche il presidente della commissione europea, Jean Claude Juncker. Un colloquio che è durato più di un’ora nonostante fosse “programmato per 30 minuti”: particolare che per Margaritis Schinas, portavoce della Commissione europea, “è una prova della quantità dell’affetto e dell’attenzione che il presidente ha per l’Italia come ha detto pubblicamente diverse volte prima. È stata una discussione utile su questione di interesse comune, sia per l’Italia che per l’Ue. Entrambe hanno concordato che l’Italia è e continuerà ad essere al cuore del progetto europeo”. Fonti diplomatiche di Bruxelles hanno definito i due vertici del presidente della Camera come “positivi”, sottolineando “il fatto che in una sola missione sia riuscito ad incontrare Juncker, Moscovici e il vicepresidente Frans Timmermans (fatto insolito) la dice lunga sull’appetito che c’è, da parte della Commissione europea di impegnarsi in un dialogo” col governo italiano.
Il viaggio della terza carica dello Stato ed esponente 5 stelle a Bruxelles è molto significativo e arriva proprio nei giorni di massima tensione tra Bruxlles e Roma. Venerdì 4 ottobre la commissione ha espresso la sua preoccupazione sulla nota di aggiornamento al def e dal governo Lega-M5s non sono arrivati segni di mediazione. In questo contesto si è inserito il viaggio di Fico, considerato l’anima più mediatrice dentro l’esecutivo. “Anche oggi c’è stato un dialogo sicuramente molto proficuo“, ha commentato il grillino. “Ho trovato una persona disponibile all’ascolto, senza dubbio disponibile come presidente della Commissione Europea ad analizzare la manovra italiana con un dialogo serrato e vero, anche rispetto alle stime. Ci sarà un percorso di dialogo tranquillo ma serrato su tutti i punti”. La terza carica dello Stato ha poi risposto ad alcune domande sulla manovra economica. Nel merito ad esempio delle stime del Fondo monetario internazionale che “fa le sue stime, la Commissione e il governo italiano vedranno le stime e si vedrà. Sono stime che non prevedono una manovra espansiva ma l’austerity. Si dovrà rivedere tutti ma questo è un lavoro che farà il governo con la Commissione”. Secondo Fico, poi i risparmi degli italiani “sono senza dubbio al sicuro: noi siamo tranquilli da questo punto di vista perché c’è una manovra economica che verrà discussa con la Commissione europea e si troverà la strada. Siamo tutti tranquilli”. Per l’esponente del Movimento 5 stelle, tra l’altro, la decisione di sforare del 2,4% il rapporto deficit/pil non è una “sfida all’Europa“. “Il concetto di sfida è sbagliato: nessuno sfida lo spread o i mercati. Lo Stato italiano ha il diritto di fare legittimamente una manovra senza sfidare nessuno, per parlare all’Europa senza sfidare ma per cambiare”, ha detto Fico.
“A Juncker – ha aggiunto il presidente di Montecitorio – ho parlato del cambiamento delle istituzioni europee, di come tanti stati si sentono lasciati soli ed abbandonati e in particolare dove l’Italia si è sentita lasciata sola ed abbandonata, come sul tema migranti” e “sul caso di Giulio Regeni“. “Non è possibile che sia una questione solo italiana: è un problema tra l’Europa e l’Egitto, sennò non siamo una comunità europea”, ha detto la terza carica dello Stato riferendosi al caso del ricercatore italiano, torturato ed ucciso in Egitto tra il gennaio e il febbraio 2016. “Il presidente Jean-Claude Juncker”, ha continuato, “mi ha confermato che anche lui non solo la pensa nello stesso modo, ma che più volte ha parlato di Giulio Regeni nei consessi internazionali e che continuerà a farlo, anche in modo più forte. Il bilateralismo tra Italia ed Egitto su questa problematica non è possibile, ma ci sarà un problema tra l’Europa e l’Egitto. Quando incontrerà il presidente dell’Egitto, al Sisi, glielo ribadirà in modo molto forte”.
Il presidente della Camera ha poi commentato l’incontro di lunedì tra Matteo Salvini e Marine Le Pen, in vista delle europee del 2019. “Non c’è dubbio che il Movimento non siederà mai con la Le Pen”, ha detto, mentre a chi gli chiedeva se si sente preoccupato dell’alleanza Salvini-Le Pen ha risposto: “Non è un punto che in questo momento mi interessa, questo appartiene alla politica della Lega delle alleanze, ognuno fa la sua strada che non è la mia strada”. Si tratta di una precisazione fondamentale in vista della campagna elettorale per le Europee e sul dove il Movimento intende collocarsi a livello europeo. La linea ufficiale è quella di non