Dall'accusa di peculato per tutti gli capitoli di spesa (auto a noleggio, acquisti vari e omaggi) l'ex capogruppo di Sinistra Democratica - Sel nella legislatura 2005-2010, è stato assolto
Auto a noleggio, acquisti vari e omaggi. Dall’accusa di peculato per questi capitoli di spesa, finiti nell’inchiesta della Guardia di Finanza sui rimborsi dell’assemblea legislativa – Ugo Mazza, capogruppo di Sinistra Democratica – Sel nella legislatura 2005-2010, è stato assolto. Ma il gup del tribunale di Bologna Grazia Nart lo ha condannato a un anno e sei mesi in abbreviato, pena sospesa, per un’unica voce di spesa, circa 62mila, relativi all’acquisto di francobolli. Un impiegata del gruppo è stata invece rinviata a giudizio, con processo che comincerà a febbraio 2019.
“Già nel corso delle indagini – spiegano i difensori dell’imputato, gli avvocati Alessandro Gamberini e Salvatore Tesoriero – è stata riconosciuta la piena legittimità di tutte le spese riferibili all’attività politico-istituzionale compiuta dal consigliere. All’esito del giudizio abbreviato Ugo Mazza è stato, inoltre, assolto anche per le altre spese a lui contestate in qualità di capogruppo”. La condanna, precisano i difensori, “ha ad oggetto esclusivamente una voce di spesa del gruppo consiliare – quella per francobolli – rispetto alla quale l’accusa ha contestato delle presunte irregolarità” di cui Mazza “ha preso conoscenza solo nel corso del procedimento penale. Per quanto noto al capogruppo – continuano – gli acquisti di francobolli erano strumentali all’organizzazione, curata dagli apparati amministrativi, delle tante attività di divulgazione e confronto politico-istituzionale promosse dal gruppo e alle quali hanno partecipato tanti cittadini sul territorio regionale”. “Attenderemo il deposito delle motivazioni della sentenza e presenteremo appello, ribadendo l’assoluta estraneità di Ugo Mazza anche rispetto all’unico fatto per cui il Giudice ha pronunciato condanna”, annunciano gli avvocati Gamberini e Tesoriero. L’impiegata rinviata a giudizio è difesa dall’avvocato Maria Cristina Errede, la Regione, persona offesa, è assistita dall’avvocato Mariano Rossetti.