No a condannati (anche in via non definitiva) e a parenti o affini (fino al secondo grado) di candidati tra scrutatori e presidenti di commissione. Ma anche urne in plexiglass per combattere il voto di scambio e possibilità per i fuori sede di andare ai seggi nel Comune di temporaneo domicilio. Sono queste le principali novità contenute del disegno di legge firmato dalla deputata Cinque Stelle, Dalila Nesci, e approvato dalla camera con 301 voti a favore, 78 contrari e 106 astenuti. Adesso il documento passa al Senato, ma è già grande la soddisfazione tra i pentastellati: “Andiamo verso elezioni più trasparenti e sicure”, esultano.
Stretta su scrutatori e presidenti di commissione
Tra le novità principali, c’è senz’altro quella che introduce maggiori controlli sugli scrutatori e i presidenti di commissione. Non sarà ammesso a ricoprire questi ruoli chiunque sia stato condannato, anche in via non definitiva, per reati di mafia o contro la pubblica amministrazione o chiunque sia parente o affine, fino al secondo grado, di uno dei candidati. L’esclusione si applica anche in caso di patteggiamento o di condanna per decreto a pena pecuniaria. Sono interdetti anche i condannati in via definitiva per reato non colposo, oppure per una pena detentiva uguale o superiore a due anni di reclusione per reato colposo.
Alcuni dipendenti pubblici, tra cui i dipendenti del ministero dello Sviluppo Economico, delle Poste e Telecomunicazioni e delle Infrastrutture e dei Trasporti, non potranno essere componenti di seggio e, in generale, nessuno scrutatore o presidente di commissione potrà ricoprire tale carica per due volte consecutive nella stessa commissione elettorale. Il presidente, che dovrà essere almeno diplomato, avrà un’età compresa tra i 18 e i 70 anni, mentre per gli scrutatori e per il segretario il limite è di 65 anni. Una ulteriore forma di garanzia è, si legge nel testo, “il divieto di assunzione di personale dipendente, a qualsiasi titolo, da parte delle aziende speciali, delle istituzioni e delle società a partecipazione pubblica locale o regionale, totale o di controllo, nei 60 giorni antecedenti o successivi alle elezioni comunali o regionali, limitatamente alle regioni o ai comuni interessati e ad eccezione dei casi di dichiarazione dello stato di calamità o di emergenza”.
Inoltre, gli scrutatori saranno sorteggiati tra gli iscritti all’albo comunale, invece che nominati, come avviene ora, da un’apposita commissione, allo scopo di “ridurre il rischio di condizionamenti”. Il presidente di seggio continuerebbe a essere nominato dalla Corte d’appello del capoluogo del distretto, ma in caso di rinuncia si procederebbe, anche in quel caso, al sorteggio. Tutto il personale di seggio dovrà infine seguire un breve corso di formazione tenuto dal ministero dell’Interno sulle procedure elettorali e sui modi per prevenire e individuare eventuali tentativi di broglio.
Cabine in plexiglass per sconfiggere il voto di scambio
Altra novità introdotta per rendere le “elezioni pulite” è quella che riguarda le nuove cabine elettorali. La proposta di legge prevede l’utilizzo di strutture diverse: saranno chiuse su tre lati con delle tendine, ma il quarto lato, quello d’ingresso e che permette ai responsabili di vedere l’elettore di spalle, rimarrà aperto. L’intenzione è quella di evitare che chi si reca al voto attui uno scambio di schede o fotografi il proprio voto con il cellulare. Le urne, invece, non saranno più in cartone, ma in plexiglass. Questo secondo cambiamento vuole evitare che dentro al contenitore vengano inserite successivamente delle schede precompilate e di essere sicuri anche che, all’apertura dei seggi, le urne siano effettivamente vuote.
Voto nel Comune di domicilio temporaneo per i fuori sede
Facilitazioni anche per tutti coloro che vivono temporaneamente lontano dal Comune di residenza, come le migliaia di studenti fuori sede. La proposta prevede che coloro che abitano lontano da casa per motivi di studio, di lavoro o di salute possano esprimere il proprio voto nel Comune di domicilio temporaneo.
M5S esulta: “Andiamo verso elezioni più trasparenti e sicure”
Il testo, presentato lo scorso aprile a prima firmataria Dalila Nesci (M5S), è stato approvato con 301 voti a favore, 78 contrari e 106 astenuti. Ora verrà trasmesso al Senato. Hanno votato a favore Movimento 5 Stelle, Lega e Liberi e Uguali. Contraria Forza Italia, che aveva anche presentato una pregiudiziale di costituzionalità. Astenuti il Pd e Fratelli d’Italia.
“Oggi, in aula alla Camera dei deputati, è stato approvato un testo frutto di un lavoro che ho iniziato nella scorsa legislatura – ha esultato la deputata Nesci – e che ci porta verso elezioni più trasparenti e sicure. Dobbiamo fare in modo che i cittadini abbiano più fiducia nella politica, soprattutto nel modo in cui si svolgono le votazioni. Le nuove regole garantiranno un procedimento preparatorio elettorale più aperto e trasparente. Ad esempio, gli scrutatori saranno sorteggiati da un albo anche tra i disoccupati, mentre i presidenti e segretari di seggio non potranno più essere scelti tra i condannati per gravi delitti o tra i parenti dei candidati. Lo Stato potrà iniziare a combattere con più strumenti la compravendita di voti: il prossimo passo sarà intervenire sul reato di patto di scambio politico-mafioso. Anche chi studia, lavora o si cura fuori sede potrà votare nel luogo dove vive temporaneamente in occasione di referendum e ed elezioni europee”.
Anche il capogruppo del Movimento, Francesco D’Uva, ha manifestato soddisfazione su Twitter: “Presidenti e segretari di seggi mai più scelti tra condannati e parenti dei candidati – si legge – Scrutatori sorteggiati tra i disoccupati. Fuorisede che possono votare dove si trovano. La Camera ha approvato le nostre proposte! #ElezioniPulite“.