Tentata estorsione e resistenza a pubblico ufficiale: con queste accuse i carabinieri hanno arrestato il 26enne nigeriano Kelvin Iwekub. L’uomo, incensurato, ha fatto irruzione nel Cara (Centro richiedenti asilo) di Borgo Mezzanone, alla periferia di Foggia, e ha minacciato con violenza il direttore della struttura di accoglienza pretendendo dallo stesso la somma di 50 euro. I militari, accortisi della presenza del nigeriano che già da tempo non era più ospite del Cara, sono intervenuti immediatamente, cercando di bloccare il 26enne. Iwekub, però, anziché fermarsi, si è scagliato contro i militari, che lo hanno ammanettato.
Nei giorni scorsi sempre Borgo Mezzanone è stato al centro di un altro fatto di cronaca che ha avuto come protagonisti le forze dell’ordine e i lavoratori stranieri: secondo la denuncia del sindacato di polizia Sap, nei pressi del Cara due agenti sono stati aggrediti con calci e pugni da numerosi migranti intervenuti in difesa di un extracomunitario che era stato poco prima arrestato per aver forzato un posto di controllo. Una ricostruzione, quest’ultima, contestata dal Comitato campagne in lotta, che ha diffuso alcuni video girati da alcuni migranti presenti al momento della presunta aggressione: dalle immagini non si evincono atti di violenza, ma solo il gruppo (molto corposo) di migranti che protesta contro le modalità d’arresto della polizia.
Sulla vicenda oggi è intervenuto nuovamente il Sap, con una nota in cui è sottolineato che “la violenza sui poliziotti che non si vede nelle immagini dei video, incompleti, è dimostrata nei referti medici che parlano di contusioni, frattura del setto nasale e lesioni sul corpo”. A sentire il segretario generale Stefano Paoloni “i due agenti impegnati nel fermo sono stati accerchiati da 50 migranti che li hanno colpiti ripetutamente con calci, pugni e oggetti contundenti, riportando ferite e contusioni giudicate rispettivamente guaribili in 15 e in 30 giorni”. Nei filmati, girati dagli stessi migranti presenti, si vede il 26 gambiano ammanettato alla ruota della volante, e si sentono alcuni migranti che invitano la polizia a non trattarlo come “un animale“. Su questo aspetto Paoloni ha spiegato che “l’arresto è stato effettuato da due agenti della stradale, completamente accerchiati da altri immigrati: l’auto della stradale – ha rilevato – non è come una volante, non ha lo stesso livello di protezione, avrebbero potuto accedervi o peggio distruggerla. Strumentalizzare la vicenda di Borgo Mezzanone – ha concluso Paoloni – trasformando gli aggressori in vittime e i poliziotti in carnefici, è tipico di chi cavalca vicende simili per andare contro le forze dell’ordine e mascherare la difesa dei propri interessi con quella degli immigrati“.
Una presa di posizione a cui è seguita la controreplica del Comitato campagne in lotta: “Le immagini hanno di fatto smentito la versione del sindacato di polizia – si legge sul sito internet del movimento – È il SAP stesso a contraddirsi, con comunicati discordanti tra la sezione nazionale e provinciale, dove non sanno neanche più se confermare l’aggressione o rigirare la frittata parlando comunque della resistenza all’arresto. La stessa Questura di Foggia – ha continuato il Comitato – per bocca del suo dirigente, stamattina continuava a sostenere la tesi dell’aggressione, smontata non soltanto dalle immagini ma anche dal giudice che ha processato Omar Jallow per direttissima”. A leggere la nota dei lavoratori, infatti, “ad ulteriore conferma della fallacia delle accuse è arrivata l’assoluzione di Omar Jallow (il 26enne gambiano arrestato, ndr) dall’accusa di #aggressione”. Il Comitato ha riportato anche le parole del difensore di Jallow Omar: “Il mio assistito ha respinto ogni tipo di accusa precisando di non aver aggredito gli agenti intervenuti e che si era trovato in una fase concitata ed era caduto a terra – ha detto l’avvocato Maria Grazia Capobianco – In merito alla linea difensiva la stessa è stata accolta dal giudice monocratico che ha assolto Omar Jallow per l’aggressione condannandolo solo per la resistenza, ridimensionando le accuse iniziali“.