Il russo Alexey Ovchinin e l’americano Nick Hague sono atterrati in Kazakhstan e sono in buone condizioni. L'incidente è avvenuto "al 119esimo secondo di volo, quando si sono separati i blocchi laterali del primo stadio dal blocco centrale del secondo stadio della navicella"
È fallito il lancio della navetta russa Soyuz che portava alla Stazione Spaziale Internazionale il russo Alexey Ovchinin e l’americano Nick Hague. A pochi minuti dal decollo da Baikonur, alle 10.40 italiane di questa mattina, è stato rilevato un problema a uno dei propulsori. Nello specifico, il problema è avvenuto “al 119esimo secondo di volo, quando si sono separati i blocchi laterali del primo stadio dal blocco centrale del secondo stadio della navicella”. Subito sono state disposte le procedure per l’atterraggio di emergenza dei due uomini a bordo, che sono atterrati in Kazakhstan e che, ha dichiarato la Nasa, sono in buone condizioni.
La capsula dei due astronauti ha fatto ritorno sulla Terra con una “discesa balistica“, vale a dire impiegando la sola forza di gravità. Poco dopo il successo dell’atterraggio di emergenza, fonti citate dall’agenzia di stampa statale russa Ria Novosti riferiscono che sono stati stabiliti i contatti con l’equipaggio. “Stiamo bene, per quanto si possa star bene dopo un’esperienza del genere”, hanno dichiarato. “I cosmonauti sono vivi, sono atterrati. Sono stati recuperati e vengono attualmente trasportati” a Djezkazgan, la città kazaka più vicina al cosmodromo di Baikonur, ha spiegato una fonte dell’Agenzia spaziale russa Roskosmos.
Mosca ha annunciato che intende sospendere i voli di navette spaziali con a bordo astronauti finché non sarà conclusa l’indagine sul fallito lancio della navicella Soyuz Ms-10 avvenuto questa mattina: lo ha dichiarato il vice premier russo Iuri Borisov, citato dall’agenzia Interfax. “Viste le circostanze – ha affermato Borisov – i lanci spaziali con persone a bordo saranno sospesi per ragioni di sicurezza finché la situazione non sarà stata chiarita”.
Il precedente di 60 anni fa – Oggi 11 ottobre ricorre l’anniversario del lancio della prima sonda lunare da parte della Nasa. La missione della Pioneer 1 cominciò esattamente 60 anni fa, nel 1958, ma proprio a causa di un malfunzionamento percorse solo una traiettoria balistica arrivando ad un’altezza massima di 113.800 km. Il satellite inviò comunque dati utili riguardanti le condizioni ambientali dello spazio nelle vicinanze della Terra prima di schiantarsi al suolo.