Borse europee tutte in rosso dopo il tonfo di Wall Street. Collocamento integrale dei titoli di Stato offerti in asta dal Tesoro con tassi che non si vedevano dal 2013
Titoli di Stato ancora sulla graticola nel giorno delle aste. E così in scia a rendimenti che si sono riavvicinati a quota 3,6%, il differenziale tra i decennali italiani e gli omologhi tedeschi – in apertura era a 302 punti dai 297 di mercoledì – è volato oltre quota 310 per ritracciare subito dopo le aste e ha chiuso a 294.
Giovedì mattina il Tesoro ha venduto sul mercato titoli di Stato per un totale di 6,5 miliardi. Tra questi il nuovo Btp a tre anni di cui sono stati venduti 3,5 miliardi in cambio di interessi al 2,51%, massimo dal settembre 2013 e più del doppio rispetto all’1,2% di settembre. Per quanto riguarda le altre tre aste, il tasso sul titolo a 7 anni (1,5 miliardi di euro) è stato del 3,28%, +74 centesimi, quello sul 15 anni (941,7 milioni) ha raggiunto il 3,66% e quello sul 30 anni (558,3 milioni) il 3,79%. Mercoledì l’asta dei Bot aveva visto i rendimenti raddoppiare rispetto a settembre a quota 0,949%.
E così, rileva Radiocor, sul triennale gli interessi corrisposti per ogni miliardo emesso sono passati dai 12 milioni dell’asta dello scorso settembre agli oltre 25 milioni di ottobre. In totale, per i 3,5 miliardi di euro piazzati giovedì sulla scadenza a 3 anni, il servizio del debito è pari a 88 milioni di euro all’anno. Per i Btp settennali gli interessi in capo al Tesoro sono saliti a 32,8 milioni per ogni miliardo emesso (per 1,5 miliardi il totale è pari a 49,2 milioni) mentre il 13 settembre scorso il costo era pari a 25,5 milioni per ogni miliardo.
Sul fronte azionario, Piazza Affari ha aperto in negativo (-1,27%) come tutte le borse europee in scia al crollo di Wall Street e dei mercati asiatici e ha chiuso a -1,84%. Pesano anche la minaccia di taglio del rating da parte di Fitch e le incertezze sulle coperture da trovare per le misure che saranno inserite nella legge di Bilancio.