“La giustizia è lenta, ma arriva per tutti”. Così l’attore Alessandro Borghi, interprete del film “Sulla mia pelle”, che racconta gli ultimi sette giorni di vita di Stefano Cucchi, ha commentato su Twitter la svolta nel processo sulla morte del giovane geometra romano che vede imputati 5 militari. Dopo 9 anni di processi, infatti, uno dei carabinieri coinvolti, Francesco Tedesco, ha ammesso il pestaggio.
“La giustizia è lenta ma ariva pe tutti”.
— Alessandro Borghi (@AleBorghi_) 11 ottobre 2018
Tra i più acclamati alla mostra del cinema di Venezia, dove l’attore ha presentato il film prodotto da Netflix in collaborazione con Lucky Red, Borghi non ha mai fatto mistero delle proprie posizioni in merito al ‘caso Cucchi’. “Questo film merita la sala. I respiri. I pensieri degli altri. Restare seduti anche quando il film è finito. E guardarsi intorno. Si merita questo. Si merita le persone. Il pubblico. Con il cuore. A Stefano. Dobbiamo essere tanti”, aveva commentato cinguettando il giorno di uscita della pellicola.
Oggi.#sullamiapelle.
Questo film merita la sala.
I respiri.
I pensieri degli altri.
Restare seduti anche quando il film è finito.
E guardarsi intorno.
Si merita questo.
Si merita le persone.
Il pubblico.Con il cuore.
A Stefano.
Dobbiamo essere tanti.
Grazie di cuore. pic.twitter.com/FqdEyX7qAH
— Alessandro Borghi (@AleBorghi_) 12 settembre 2018
Intanto, anche la sorella di Stefano, Ilaria Cucchi, ha commentato la confessione. “Il muro è stato abbattuto. Ora sappiamo e saranno in tanti a dover chiedere scusa a Stefano e alla famiglia Cucchi”, ha scritto sui social.