Si tratta di chiazze di qualche centinaio di metri di diametro, secondo l'Agenzia di protezione ambientale. I due mercantili coinvolti nella collisione si sono separati autonomamente probabilmente a causa delle onde giovedì sera. Parco nazionale dell’Arcipelago toscano: "Siamo vigili, c'è preoccupazione". Continua il monitoraggio di Ispra e ministero dell'Ambiente
Le chiazze di olio combustibile avvistate nel mar Ligure, al largo della costa tra l’Imperiese e il Savonese, e provocate dalla collisione tra la portacontainer Virginia e il traghetto Ulysses avvenuta il 7 ottobre al largo della Corsica, si stanno spostando verso ovest. Si tratta di piccole macchie, di un centinaio di metri di diametro. È quanto emerge dalle ultime simulazioni effettuate da Arpal, l’Agenzia regionale per l’ambiente ligure, sulle possibili traiettorie degli inquinanti, con ottimi riscontri dal confronto con le immagini satellitari.
Regione Liguria ha chiesto alla Capitaneria di Porto di poter avere i risultati delle analisi effettuate da parte delle autorità francesi sull’idrocarburo sversato in mare. Intanto, secondo quanto comunicato dall’Italian Maritime Rescue Coordination Centre della Guardia costiera nella serata di giovedì, intorno alle 21.20, i due mercantili coinvolti nella collisione si sono separati autonomamente probabilmente a causa delle onde.
Venerdì mattina i mezzi aerei della Guardia Costiera in attività di monitoraggio, hanno riportato uno spostamento di alcune macchie, originariamente avvistate a 14 miglia dalle coste savonesi, verso sud-ovest, con relativo allontanamento dalla costa italiana. La Guardia Costiera di Savona, sulla scorta di queste informazioni, ha emanato, sempre nella serata di giovedì, diffida nei confronti delle due unità oggetto della collisione. Su richiesta della Guardia Costiera italiana e direttiva del ministro dell’Ambiente, sono stati attivati tre mezzi Castalia, concessionaria del servizio di antinquinamento nazionale, che dirigono verso l’area ligure interessata per porre in essere le necessarie operazioni di contenimento dell’inquinamento. Presente sul posto anche una unità navale della Guardia Costiera di Savona. Mezzi aerei e Nave Peluso della Guardia Costiera italiana continueranno nell’attività di monitoraggio.
“Siamo molto vigili perché c’è la preoccupazione che ci possano essere effetti sulle coste del parco nazionale dell’Arcipelago toscano e nel Santuario dei cetacei, stiamo aspettando il risultato dei sopralluoghi di Ispra“, afferma il presidente del parco Giampiero Sammuri. Il parco, spiega una nota, è in costante contatto con la Capitaneria di porto di Livorno per monitorare la situazione. L’Ispra, si legge ancora, su mandato del ministero dell’Ambiente oggi ha in programma di svolgere un sopralluogo in elicottero per monitorare i possibili effetti causati dalla presenza di olii combustibili in mare e per verificare se ci sono animali in difficoltà e, laddove risultasse opportuno, organizzerà un sopralluogo ravvicinato a Capraia e a Gorgona con un mezzo nautico.