L’affitto di un immobile rappresenta una spesa importante per il budget mensile non solo per l’inquilino, ma anche per il proprietario che dalla somma percepita deve sottrarre le varie tasse. In un recente articolo Immobiliare.it fornisce delle linee guida utili sia per i proprietari che per i locatari per riuscire a risparmiare nei contratti d’affitto.

Cedolare secca, ma non solo

Negli ultimi mesi abbiamo sentito molto parlare della cedolare secca al 10% o al 21%, che riduce sensibilmente l’entità delle tasse sulle locazioni. Si tratta principalmente di un’opportunità in cui a beneficiare in prima linea sono i proprietari, ma anche per gli inquilini ci sono numerose opportunità per riuscire a risparmiare qualche soldo, approfittando ad esempio delle agevolazioni fiscali.

Lo Stato, infatti, ha messo a punto tutta una serie di detrazioni che possono arrivare a toccare anche i 900 euro come nel caso dell’affitto da parte dei giovani in un’età compresa tra i 20 e i 30 anni per i primi 3 anni dalla data di stipula del contratto, oppure i lavoratori fuorisede con redditi sotto i 15.493,71 euro, che hanno trasferito la propria residenza.

Qualora la spesa per locare un immobile risulti essere troppo alta rispetto al reddito percepito è possibile richiedere un contributo comunale a titolo integrativo, con regole stabilite da Comune a Comune e perciò variabili. Ci sono poi i contratti di locazione a canone concordato che comporta per i residenti in alcune specifiche città (Roma, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Napoli, Torino, Bari, Palermo e Catania) l’opportunità di pagare un canone inferiore rispetto ai valori medi di mercato.

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