L’augurio è che la denuncia per vilipendio finisca nel nulla, perché è un “reato di epoca medievale” e la repressione “non porta mai nulla di buono”. L’invito, invece, è al confronto per “scrivere insieme una nuova storia”. Luigi Di Maio assicura agli studenti scesi in piazza oggi che le porte del governo “sono spalancate” e ‘difende’ le ragazze di 17 e 18 anni, attiviste del centro sociale Askatasuna, denunciate per aver dato fuoco al suo manichino (e a quello rappresentante Matteo Salvini) in piazza a Torino durante il corteo organizzato da diversi collettivi studenteschi. Una differenza marcata rispetto alle parole dell’altro vicepremier Salvini, il quale, definendo gli studenti “coccolati dai centri sociali e da qualche professore”, ha definito “una cosa schifosa” il gesto.
“Le due ragazze – scrive in un post su Facebook – sono state denunciate per vilipendio delle istituzioni e per l’accensione di fumogeni. Spero che la denuncia per vilipendio, un reato di epoca medievale, venga archiviata il prima possibile e che inizi un percorso sereno di confronto con gli studenti”. Ricordando di essere stato rappresentante studentesco per 5 anni, il leader del M5s assicura di sapere “quanto sia importante la pressione politica per ottenere risultati” e per questo, chiarisce, “dopo le manifestazioni, confrontiamoci insieme per scrivere una nuova storia”. In questo senso, chiarisce Di Maio, le “porte sono spalancate per chi ha voglia di confrontarsi. Avete la mia parola“.
Rivolgendosi agli studenti in un video su Facebook, il vicepremier ha poi precisato che “non è vero che tagliamo per la scuola e l’università”, ma siccome “c’erano soldi che non si spendevano per l’alternanza scuola-lavoro, perché molti dirigenti e docenti si rifiutavano di mandare gli studenti a friggere le patatine da McDonalds e far finta di fare alternanza scuola-lavoro, abbiamo preso una parte di quei soldi che non si spendevano e abbiamo scongiurato l’abbassamento degli stipendi agli insegnanti, una cosa che voleva fare il precedente governo”.