“L’Italia ha nel suo Dna la promozione del dialogo. E oggi l’Assemblea Generale dell’Onu ha riconosciuto il nostro ruolo nel Mediterraneo e nel mondo, il nostro essere sempre in prima fila quando si tratta di tutelare e salvaguardare i diritti umani”. Così il premier Giuseppe Conte con un post su Facebook ha commentato l’elezione dell’Italia nel Consiglio dei Diritti Umani dell’Onu per il triennio 2019-2021. Il Paese è stato scelto quasi all’unanimità, con 180 voti su 189, piazzandosi quinto dopo India (188 voti), Fiji (187), Burkina Faso (183) e Togo (181) e a pari merito con Bulgaria e Bahamas.
“Qualche settimana fa, parlando all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, avevo sostenuto con forza e convinzione la nostra candidatura, consapevole che il rispetto dei diritti inviolabili dell’uomo è uno dei pilastri sui quali si fonda la Repubblica Italiana e rappresenta il nostro faro. Da sempre, ma soprattutto oggi che siamo chiamati ad affrontare le sfide che derivano dalle gravi e prolungate crisi nell’area mediterranea, inclusi i flussi migratori”, ha proseguito il presidente del Consiglio dei ministri. Conte ha poi concluso spiegando i motivi della candidatura, inoltrata proprio l’anno del 70esimo anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo: “Pace, sviluppo, sicurezza sono i nostri obiettivi e le linee guida della nostra missione politica”.
Anche l’ambasciatrice Mariangela Zappia, rappresentante permanente al Palazzo di Vetro, ha espresso soddisfazione per il risultato raggiunto: “Questo conferma il nostro tradizionale impegno nella protezione e promozione dei diritti umani nel mondo e il patrimonio di credibilità di cui il nostro paese gode su queste specifiche tematiche e all’Onu in generale”. Un riconoscimento importante, secondo la diplomatica, anche per “risolvere questioni più delicate tra Stati, come quelle legate al rispetto dei diritti della persona“. Tra i punti fermi che l’Italia sosterrà in questo triennio di Consiglio, secondo la Zappia, ci saranno la condanna alla xenofobia, il contrasto ad ogni forma di discriminazione, la battaglia per i diritti delle donne e dei bambini e la lotta contro la pena di morte e il traffico di esseri umani.
Dal canto suo il ministro degli Esteri e della Cooperazione internazionale, Enzo Moavero Milanesi, sottolinea il peso della votazione: “Questi numeri dimostrano il significativo e convinto apprezzamento dell’intera Comunità Internazionale per l’intenso e costante impegno dell’Italia a favore della tutela e della difesa dei diritti umani. Diritti che sono un pilastro dell’ordinamento giuridico della Repubblica e un riferimento imprescindibile della politica estera italiana”.