Tecnologia

Smartphone pieghevoli che diventano tablet già nel 2019: Samsung e Huawei ai nastri di partenza

Grazie all'adozione degli schermi flessibili, gli smartphone pieghevoli avranno larga diffusione nei prossimi anni. La chiave sarà consentire all'utente di poter aumentare la diagonale del display a piacimento, secondo le esigenze. Samsung e Huawei sembrano essere in pole position, ma anche Apple sarà della partita.

Immaginate letteralmente di aprire a libro il vostro smartphone così da trasformarlo in un tablet, per poi richiuderlo e metterlo comodamente in tasca. A partire dal 2019 tutto questo diventerà realtà grazie ad aziende come Samsung e Huawei, che da tempo stanno lavorando per introdurre sul mercato dispositivi pieghevoli. Le conferme sono arrivate direttamente dai dirigenti, anticipando quella che sarà una vera e propria tendenza del settore per gli anni a venire.

Chiariamo subito un aspetto. Allo stato attuale è difficile immaginare uno smartphone in grado di ripiegarsi su se stesso. Come sarà possibile realizzare dispositivi del genere? Le strade saranno essenzialmente due: da una parte verranno utilizzate delle vere e proprie cerniere, dall’altra la scocca sarà realizzata con particolari materiali per poter essere piegata. In entrambi i casi il tratto in comune sarà rappresentato dagli schermi flessibili, imprescindibili in questi casi.

LG G Flex

 

Da questo punto di vista, non si tratta di una novità assoluta. I display flessibili sono stati più volte protagonisti, negli scorsi anni, delle varie fiere internazionali di elettronica. Addirittura LG, nel 2013, ha avviato le vendite dello smartphone G Flex (che ha avuto anche un successore l’anno dopo), caratterizzato da una curvatura concava e su cui era possibile esercitare una certa pressione per farlo flettere di pochi millimetri. Insomma, gli albori di quello che vedremo nei prossimi anni.

Nella giornata di oggi è arrivata un’importante conferma da DJ Koh, il presidente della divisione mobile di Samsung. Quest’ultimo ha ribadito l’esistenza nei piani dell’azienda di uno smartphone pieghevole, che potrà essere utilizzato anche come tablet con una serie di funzionalità evolute di multitasking (poter fare più operazioni contemporaneamente).

Un concept del Galaxy F

 

Dovrebbe chiamarsi Galaxy F (F come “foldable”, pieghevole appunto) e avere a disposizione uno schermo da 4,6 pollici in modalità smartphone, in grado di raggiungere i 7,3 pollici quando lo si utilizzerà come tablet. Dovrebbe sbarcare sul mercato all’inizio del 2019, così da bruciare sul tempo i principali concorrenti – che però secondo più fonti autorevoli starebbero lavorando nella stessa direzione.

Anche Huawei infatti avrà il suo smartphone pieghevole. Oltre alle dichiarazioni dei vari dirigenti, negli scorsi mesi sono spuntati diversi brevetti depositati dall’azienda cinese. Quasi tutti vertono sull’utilizzo di una cerniera centrale, anche in questo caso in grado di trasformare il dispositivo in un tablet (quindi con un display più grande rispetto a quello di partenza) a seconda delle esigenze. La stessa Apple sembra essere a lavoro su una simile soluzione, con l’azienda di Cupertino che però potrebbe prendersi un po’ più di tempo prima di affacciarsi sul mercato con un prodotto di questo tipo.

Uno dei brevetti Huawei – (Credit: Letsgodigital)

 

Del resto, gli smartphone commercializzati negli ultimi anni dimostrano come i consumatori desiderino schermi sempre più grandi da utilizzare in mobilità. Persino Apple, che da sempre ha cercato di concentrarsi sulla maneggevolezza degli iPhone, è stata costretta a offrire diagonali da 5,8 e 6,5 pollici per reggere la concorrenza di Galaxy Note 9 (6,4 pollici), P20 Pro (6,1), Galaxy S9+ (6,2).

E allora perché non sfruttare gli schermi flessibili per andare incontro alle esigenze degli utenti? Saranno comunque prodotti che impiegheranno qualche anno per diffondersi, anche perché quelli che vedremo il prossimo anno saranno più che altro esercizi di stile, quasi sicuramente molto costosi. Ci sono tanti aspetti tecnici da dover risolvere, come ad esempio riuscire a far piegare le componenti interne e la batteria prima di poter avviare la produzione su larga scala. La strada però sempre essere già segnata.