Mentre Susanna Camusso definisce la vicenda "scandalosa", l'ex presidente del Consiglio, Matteo Renzi, parla di vicenda "disumana". La vicepresidente del gruppo dem al Senato, Simona Malpezzi, ha annunciato su Twitter di aver scritto al garante nazionale per i diritti dell'infanzia
C’è chi definisce “scandaloso” quanto sta succedendo a Lodi e chi invoca lo slogan “restiamo umani“. In molti, da Susanna Camusso a Matteo Renzi, dopo la notizia dei 200 bambini stranieri esclusi dalla mensa, a Lodi, per via del regolamento imposto dal sindaco leghista (già raccontata nel reportage “Niente più bambini stranieri a scuola” di Davide Milosa per Il Fatto Quotidiano), hanno commentato indignati. E nel pomeriggio è arrivata la replica anche del ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti. “Sono certo che si troveranno le giuste soluzioni che tengano insieme i diritti dei bambini e i doveri delle famiglie di rispettare le modalità di accesso ai servizi. Sono pronto a incontrare il sindaco, se necessario, per affrontare insieme a lei la questione”, ha dichiarato il politico.
“Come si fa a utilizzare i bambini come ostaggi di una partita in un clima del Paese che andrebbe ricondotto a ragionevolezza? È un allarme che non ha senso, figlio dell’assenza di leggi che regolino i flussi di migranti, che ci sono e ci saranno sempre, con normalità”, ha detto la leader della Cgil Susanna Camusso, a Palermo, durante il festival Sabir. “Da un lato c’è un tema che oramai passa sotto lo slogan di ‘Restiamo umani’, salviamo vite umane, e poi c’è questa scandalosa scelta di Lodi”, ha continuato la sindacalista, sempre riferendosi alle decisioni della giunta del sindaco Sara Casanova in merito all’accesso ai servizi sociali.
Una polemica che si è accesa sopratutto sui social, dove molti politici del fronte Pd hanno espresso la loro opinione. “Vedere dei bambini discriminati alla mensa scolastica per ragioni economiche fa male al cuore. La politica basata sull’odio e sulla paura genera mostri. Quello che sta accadendo a #Lodi per me è disumano“, ha commentato su Instagram l’ex premier, Matteo Renzi, condividendo anche un estratto del servizio di denuncia mandato in onda dalla trasmissione Piazzapulita su La7. “Dicono: zitti voi, siete minoranza. Sì, siamo minoranza. Ma non staremo zitti, non rinunceremo mai a essere civili. A essere umani – ha proseguito il senatore del Pd – Chiamiamo le cose con il loro nome: quella di Lodi è una vergogna nazionale“.
“Ho solo una domanda, come fa ad addormentarsi sereno un sindaco che caccia bambini da una mensa scolastica?”, ha scritto su Facebook il segretario del Partito democratico, Maurizio Martina, chiedendo l’intervento immediato del governo. “Il ministro Bussetti risponda subito alle interrogazioni urgenti del Pd e fermi questa vergogna. Subito”, ha concluso il dem.
E nel Pd c’è anche chi ha deciso di lanciare un messaggio video, come la vicepresidente del gruppo Pd al Senato, Simona Malpezzi, che su Twitter ha parlato di “apartheid”, annunciando di aver scritto al garante nazionale per i diritti dell’infanzia, Filomena Albano. “L’unica risposta a questa vergogna nazionale è la #ResistenzaCivile”, ha cinguettato la senatrice.
A #Lodi la #Lega separa i bambini stranieri da quelli italiani. Si chiama in un solo modo #apartheid. #bussetti tace. Abbiamo chiesto intervento #garante infanzia. Unica risposta a questa vergogna nazionale è #ResistenzaCivile pic.twitter.com/jpIpXADj7n
— simona malpezzi (@SimonaMalpezzi) 13 ottobre 2018
Anche l’ex ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, su Twitter ha parlato di “apartheid”. “Mobilitiamoci subito. Ci sono limiti che non si possono passare”, ha scritto sul social.
Grazia Anca. Forme di Apartheid in questo paese non possono essere tollerate per nessuna ragione. @pdnetwork #sindacati e associazioni di genitori, mobilitiamoci subito. Ci sono limiti che non si possono passare https://t.co/9SsSaogmBC
— Carlo Calenda (@CarloCalenda) 13 ottobre 2018