Il sottosegretario leghista alle Infrastrutture: "Non vogliamo compromessi tecnici: non portiamo in cdm un decreto che non sia coerente con i nostri propositi"
La pace fiscale si farà in tre. Lo fa sapere il sottosegretario alle Infrastrutture Armando Siri (Lega) spiegando che il condono che sarà sul tavolo del Consiglio dei ministri lunedì 15 ottobre potrebbe comportare tre scaglioni di pagamento al 6%, al 10% e al 25% “a seconda della posizione patrimoniale e reddituale del contribuente che ne fa richiesta”. L’aliquota del 6% potrebbe per esempio essere riservata ai contribuenti monoreddito con un figlio minorenne a carico, precisa.
“La pace fiscale non è per gli evasori, ma per chi è in regola con la dichiarazione dei redditi e non ha risorse per pagare perché ha difficoltà economiche”, ha ribadito Siri (Lega) per poi aggiungere che “il M5S se c’è da dare una mano ai contribuenti in difficoltà che non sono evasori sono certo che non avrà alcun problema”, aggiunge. Non solo. “Un problema politico non c’è. Qualcuno dei tecnici ora dice che il saldo e stralcio crea un buco nel bilancio dello Stato, ma la si sta facendo più complicata di quella che è. – sostiene ancora Siri – Non ha nessun senso tenere a bilancio partite che sono come limoni secchi”.
E se l’obiettivo sarebbe portare il dl in consiglio dei ministri lunedì, tuttavia “non portiamo in cdm un decreto che non sia coerente con i nostri propositi“, precisa. “La proposta della Lega è molto chiara e non abbiamo intenzione di fare passi indietro – ribadisce quindi – per noi è saldo e stralcio delle posizioni di chi non riesce a fare fronte ai pagamenti di Equitalia. Non vogliamo compromessi tecnici”.