Televisione

Alberto Angela, “Ulisse” vince la sfida e porta la Storia in prima serata: puntata sul rastrellamento del quartiere ebraico di Roma

A vincere la serata Tu si que vales che su Canale 5 che ha incassato il 29,3% contro il 18,6% di Ulisse, ma il punto è che il divulgatore ha portato alla Rai una vittoria sul piano etico e morale. E anche numerico

di Giuseppe Candela

Ce l’ha fatta Alberto Angela, ce l’ha fatta la Rai. Portare in prima serata sulla rete televisiva più vista, in un giorno storicamente dominato da paillettes e varietà, cultura e riflessione meritava sulla carta già un plauso. I numeri, social e auditel, spiegano perché l’operazione è assolutamente riuscita. Al centro della terza puntata di Ulisse non le bellezze del nostro paese ma l’orrore della storia. Uno speciale dedicato al 16 ottobre 1943, il rastrellamento nel quartiere ebraico di Roma. Un racconto impreziosito dalle testimonianze di Liliana Segre e Sami Modiano, ricostruzioni storiche per portare lo spettatore nel cuore del dramma vissuto dalle 1.023 persone che vennero deportate nel campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau. A sopravvivere furono solo in sedici.

“Dobbiamo parlare di queste cose perché non vengano dimenticate. Dalla ex Yugoslavia al Ruanda i genocidi hanno continuato a esistere. Chi si occupa di Storia sa che con il passare delle generazioni i fatti si stemperano ma non deve succedere. Quel che è accaduto ai tempi dei nostri nonni, non lontanissimi, può accadere di nuovo. Ricordare è un vaccino, significa creare anticorpi affinché non accada mai più. Ed è importante che sia il servizio pubblico a fare questo passo”, ha detto Alberto Angela. Incollati allo schermo 3.612.000 spettatori con il 18,6% di share, con una crescita rispetto a setti giorni fa dell’1,2%.

A vincere la serata Tu si que vales che su Canale 5 ha incassato il 29,3% di share e 5.221.000 spettatori, chiudendo anche quaranta minuti dopo. Una vittoria netta tra due prodotti che però non possono essere paragonati, una sfida che esiste solo nella logica del chi vince e chi perde. In un campionato di calcio c’è chi vince lo scudetto ma se qualcuno parte da una categoria inferiore e dopo la promozione raggiunge un secondo posto sorprendente merita gli applausi lo stesso.

Il punto è che Angela ha portato alla Rai una vittoria non solo sul piano etico e morale ma anche numerico. Negli ultimi quattro sabato sera, aggiungendo a Ulisse anche Stanotte a Pompei, Alberto Angela ha portato la prima rete del servizio pubblico a una media del 20,3% di share, con ottimi risultati sui target pregiati per titolo di studio e classe sociale. Una media difficile oggi anche per i varietà di successo.

Una differenziazione dell’offerta tra show e cultura che ha accontentato pubblici diversi portando Rai1 e Canale 5 insieme al 48% di share. Fino a giugno scorso Ulisse otteneva nel medesimo giorno su Rai3 tra l’8 e il 9%, la promozione sulla rete ammiraglia ha portato ad ascolti più che raddoppiati. Cosa invece che non è accaduto con il passaggio di Che tempo che fa, anche per questo motivo al centro delle polemiche nella scorsa stagione.

Il sabato sera è da anni nelle mani di Maria De Filippi, con la sola Milly Carlucci capace di soffiarle sul collo, e su Rai1 nel giorno prefestivo si sono schiantati  in tanti nelle ultime stagioni: Dieci cose con Insinna e Russo e Celebration con Neri Marcorè e Serena Rossi. Programmi molto lontani dai numeri realizzati dal divulgatore scientifico. Insomma la De Fillippi ha vinto la serata, Angela la sua sfida.

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