“Si è creata una frattura tra le élite politiche e la società civile, una progressiva erosione della qualità della classe politica e questo ha creato astensionismo e voglia di cambiare”. E secondo il premier Giuseppe Conte, “le nuove forze politiche hanno saputo interpretare questo senso di cambiamento prospettando un nuovo modo di fare politica”. Intervenendo alla Scuola di formazione politica della Lega, il presidente del Consiglio – che si è definito “populista” – spiega a suo avviso come è maturato il successo elettorale del M5s e del Carroccio.
Il premier ha parlato anche delle riforme del suo governo, in particolare di quella fiscale che “non si fa tutta d’un tratto” e del reddito di cittadinanza: “Ora – ha specificato riguardo al fisco – interveniamo in misura significativa ma sulla pressione fiscale c’è da lavorare ancora perché non è ancora soddisfacente“. In questo senso, spiega Conte, “la riforma fiscale è necessaria per creare un ambiente favorevole tra contribuente e amministrazione finanziaria, perché si possano azzerare tutte le pendenze dei cittadini e ripartire con un regime semplificato.Noi interveniamo già con questa manovra in misura significativa, ma è chiaro che occorre lavorare ancora perché il livello di pressione non è ancora soddisfacente per consentire al Paese di decollare”.
Mentre sulla misura simbolo del M5s ha spiegato che “mi rendo conto può essere percepito con qualche preoccupazione, come un sussidio assistenziale a chi sta a casa, ma chi sta a casa vuole un lavoro”. Anche questo strumento, che “può apparire a non alta redditività”, ha specificato Conte, “vogliamo realizzarlo in una prospettiva di sviluppo sociale“, affinché “si crei un meccanismo di qualificazione delle persone che hanno perso il lavoro, per quelle che non lo hanno. Intesa in questi termini sarà una riforma essenziale per la crescita, la misura dipende da come la realizzeremo, da questo saremo giudicati”.
“Abbiamo studiato il sistema tedesco, al mio primo incontro con Merkel chiesi subito di approfondire il loro sistema. Faremo tesoro anche di qualche inefficienza che si è realizzata in Germania”, sottolinea. “Stiamo pensando ad esempio – spiega – a come modulare le offerte di lavoro sulla base della distribuzione geografica. Sono tutti dettagli che serviranno a rendere più o meno efficace la riforma”.
Riguardo a destra e sinistra, ha detto Conte, “sono categorie politiche secondo me un po’ superate”. Tradizionalmente si considera, ha spiegato, il valore della “libertà come appannaggio delle forze di destra” e quello “dell’uguaglianza appannaggio delle sinistra“. Ma, ha proseguito, “credo che questi due valori debbano essere entrambi a fondamento di qualsiasi sistema politico” perché “non considerare l’uno e l’altro vuole dire far male alla politica”.
“In questo senso – ha continuato – fare un discrimine tra destra e sinistra non ha molto rilievo. A me pare più utile ragionare di sistemi politici democratici. Peraltro oggi viviamo in un sistema in cui in diritti fondamentali esistono e vengono riconosciuti, il problema vero è come bilanciarli”. Poi ha concluso: “Oggi c’è anche il problema di preservare lo spirito identitario di una società”.