Non critica il 2,4 % di deficit previsto dalla manovra dell’esecutivo M5s – Lega. “No, su questo sono laico. Fare il 2,4% non è una sciagura”, dice Matteo Renzi intervistato dal Corriere della Sera. “Ovvio è un azzardo, ma ci sono due problemi. Il primo di metodo. Se il premier va alla Borsa di New York e Tria parla agli investitori dicendo che il governo rispetterà le regole e non ci saranno forzature, poi non puoi fare il contrario dicendo che dei mercati te ne freghi. Perché se i mercati smettono di finanziarti il debito, dal mese dopo tu, governo, non paghi gli stipendi. Dire ai mercati una cosa e fare l’ opposto ha conseguenze enormi. Solo a settembre abbiamo bruciato 700 milioni di interessi: altro che vitalizi e aereo di Stato”, continua l’ex presidente del consiglio, che è tornato a parlare proprio nel giorno in cui la convention di Nicola Zingaretti entra nel vivo.
“Mai come stavolta abbiamo richieste per partecipare. Presenteremo i primi comitati civici: una forma di resistenza culturale contro la sciatteria di questo governo. Parleremo di scienza, ricerca, futuro. Il Pd è importante, ma non basta: c’è tanta gente che chiede di lavorare contro questo governo ma non vuole la tessera di un partito. Nella lunga marcia nel deserto che ci aspetta, la Leopolda è un accampamento originale”, continua l’ex segretario che sui prossimi candidati alla segreteria del Pd, aggiunge: “Minniti è autorevole e ha ricevuto apprezzamenti da sindaci di qualità: se si candiderà sarà contro Salvini, non contro altri dem. Zingaretti ha finalmente smentito ogni accordo con i 5 Stelle che ancora un mese fa qualcuno rilanciava come fondamentale. Le cose per il Pd si mettono meglio. E andranno sempre meglio nei prossimi mesi. Ma basta con le guerre interne: il fuoco amico ha già fatto troppi danni”.
Renzi si dice “davvero preoccupato” per l’economia. Per questo anticipa la sua proposta di contro manovra che presenterà alla Leopolda: “Ci siamo sentiti ieri con Padoan. In diverse circostanze lui e io, insieme, abbiamo dovuto rassicurare i mercati sul rischio Italia, specie nel 2014. Entrambi siamo preoccupati perché questo governo penalizza famiglie e lavoratori italiani, offrendo ghiotte occasioni agli speculatori internazionali. Vogliamo proporre un aiuto concreto. Venerdì offriremo una legge di Bilancio radicalmente alternativa”.
“Con la nostra idea – spiega – si dimezza lo spread da 300 a 150 e si abbassano le tasse. Con la loro l’Italia paga più interessi, alza le tasse e favorisce gli speculatori. Nelle ultime settimane ho parlato con tanti investitori, fuori dall’Italia e a Milano: l’unica cosa che chiedono è come disinvestire dall’Italia, come portar via i soldi. In attesa di capire se l’Italia esce dall’euro, sono gli euro a uscire dall’Italia. E quando si entra in questo loop è l’inizio della fine. Bisogna fermare, a tutti i costi, l’ondata di sfiducia. Dobbiamo dare una mano tutti, anche noi dell’opposizione”.