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Riace, Viminale: “I trasferimenti non saranno obbligatori”. Appello dell’Anpi al M5s: “Fermate Salvini”

Il ministero spiega che questa è la procedura utilizzata in caso di chiusura di uno Sprar. Le opzioni per i migranti sono due: o decidono di trasferirsi e, quindi, di essere ricollocati in un identico progetto di accoglienza, oppure di rimanere e, così, di uscire definitivamente dal sistema. Il messaggio dell'Associazione nazionale partigiani: "Reddito di cittadinanza e riforma delle pensioni sono obiettivi importantissimi. Ma anche Riace lo è"

A Riace non ci sarà alcun trasferimento obbligatorio: i migranti si muoveranno solo su base volontaria. Così il Viminale, in una nota, risponde alle polemiche dopo l’annuncio della chiusura del sistema Sprar della cittadina calabrese. Dal ministero specificano che questo è il meccanismo che scatta quando un progetto del genere deve chiudere, perché finisce oppure perché viene revocato dal Viminale. Adesso le opzioni per i migranti sono due: o decidono di trasferirsi e, quindi, di essere ricollocati in un identico progetto di accoglienza, oppure di rimanere a Riace ma uscire definitivamente dal sistema.

La proposta di nuova destinazione, continua il ministero dell’Interno, verrà formalizzata dagli operatori del progetto. Ciò non toglie che gli enti territoriali come Comune o Regione possano avviare altri interventi di assistenza. Al Comune di Riace rimangono 60 giorni di tempo per fornire la documentazione finanziaria sui migranti che beneficiavano dell’ accoglienza, sia che queste persone decidano di essere trasferite sia che restino nel comune calabrese.

Anpi a M5s: “Non giratevi dall’altra parte, fermate Salvini”
“Non girate lo sguardo dall’altra parte. Fermate Salvini“. Inizia così l’appello di Carla Nespolo, presidente dell’Associazione nazionale partigiani (Anpi), che chiede a Luigi Di Maio e agli eletti M5S di far sentire la propria voce sulla circolare con cui il Viminale ha disposto il trasferimento dei migranti accolti a Riace e la progressiva chiusura dello Sprar cittadino: “Almeno per decenza, in una terra bella e difficile come la Calabria, ricordategli che è utile perseguire mafia e n’drangheta. Non un uomo onesto come Mimmo Lucano“.

Le parole di Nespolo sono dure e non risparmiano il ministro dell’Interno. La presidente dell’Anpi parla di “atto di violenza”, “vendetta” e sostiene che l’azione di Salvini ha degli intenti politici: “Con l’ipotizzato spostamento di 200 migranti – aggiunge -, il ministro dell’Interno Salvini consuma un ulteriore atto di violenza e vendetta nei confronti dell’esperienza di riuscita ed esemplare integrazione, attuata nel Comune di Riace. L’intenzione, dopo l’assurdo arresto del Sindaco, è quella di mettere la parola fine a questa esperienza. L’indignazione è grande, ma dobbiamo prima di tutto chiederci: perché questo avviene? Perché il ministro dell’Interno o riesce a cancellare Riace o la sua teoria immigrazione=delinquenza viene smentita. Ma il ministro Salvini dimentica una cosa: Riace c’è già stata. È un modello di cui parla tutta Europa. Riace dimostra che non solo l’integrazione è possibile, ma benefica. Se un piccolo borgo spopolato ha potuto riprendere mestieri, scuole e lavoro proprio grazie alle nuove energie dei migranti, Riace ha già vinto“.

Il messaggio lanciato dall’Anpi continua dando il sostegno di tutta l’associazione al sindaco Mimmo Lucano e lancia un avvertimento ai Cinque Stelle: parlare di altre tematiche, seppur importanti, non servirà a distogliere l’attenzione dell’opinione pubblica da ciò che è successo e sta succedendo nel piccolo paese calabrese. “No, cari amici 5 Stelle, non vale parlar d’altro – conclude Nespolo – Reddito di cittadinanza, riforma delle pensioni e altro sono obiettivi importantissimi. Ma anche Riace lo è. Con il suo carico di umanità sofferente e di speranza. Non girate lo sguardo da un’altra parte”.