“Non può essere considerato un errore o un incidente”. Il ministro dell’Interno Matteo Salvini rigetta la giustificazione della Francia sul caso Claviere, tenendo vivo il nuovo caso diplomatico scoppiato tra Roma e Parigi. Una tensione che non accenna a diminuire, con Parigi che oggi, pur ribadendo l’errore, denuncia una “strumentalizzazione politica individuale” da parte del vicepremier leghista. “Bisogna relativizzare le cose”, ha dichiarato la presidenza francese davanti alla stampa. “È un errore, la prefettura l’ha riconosciuto. C’è stata un’incursione, non prevista né conforme alle consegne, in territorio italiano, dove sono state lasciate due persone”, ha affermato lo staff del presidente francese Emmanuel Macron, denunciando però “una strumentalizzazione politica, essenzialmente individuale, da parte del nuovo collega di Christophe Castaner“, nominato oggi ministro dell’Interno dopo le dimissioni di Gerard Collomb di due settimane fa.

E Salvini ribatte, chiedendo alla Francia di fornire le generalità dei due migranti lasciati nei boschi lo scorso 13 ottobre. “Dopo il furgone della gendarmeria avvistato a Claviere – ha detto Salvini – stanno emergendo altri episodi inquietanti. Non ci interessano le giustificazioni, peraltro ridicole, né le indagini interne avviate dai francesi. Parigi deve comunicarci immediatamente le identità degli immigrati lasciati nei boschi. Nomi, cognomi, nazionalità, date di nascita”. E prosegue: “La gendarmeria è abituata a scaricare delle persone in mezzo al nulla? L’ha fatto anche con dei minori? Ci sorprende la timidezza dell’Europa e degli organismi internazionali, solitamente solerti a bacchettare l’Italia”. Poi conclude: “Faccio gli auguri di buon lavoro al nuovo ministro dell’Interno francese, Castaner, con l’auspicio possa controllare i suoi uomini meglio di quanto abbiano fatto i suoi predecessori”

Il caso del 13 ottobre – Venerdì scorso due agenti della Digos hanno visto alcuni gendarmi francesi che facevano scendere da un furgone due migranti, scaricati quasi di nascosto in territorio italiano, in una zona boschiva sulla strada che da Claviere conduce a Cesana, in alta Valle di Susa. Dopo le richieste di chiarimento partite da Roma, lunedì sera Parigi ha fornito la sua versione dei fatti: “Si è trattato di un deplorevole errore, i gendarmi non conoscevano il luogo”. “Abbandonare degli immigrati in un bosco italiano non può essere considerato un errore o un incidente”, replica martedì Salvini. Per il vicepremier leghista “quanto successo a Claviere è un’offesa senza precedenti nei confronti del nostro Paese”. “Mi chiedo se gli organismi internazionali non trovino ‘vomitevole‘ lasciare delle persone in una zona isolata senza assistenza”, continua il vicepremier leghista, citando l’aggettivo che il portavoce di En Marche, il partito del presidente francese Emmanuel Macron, aveva utilizzato nel giugno scorso per commentare l’atteggiamento dell’Italia sul caso Aquarius. Al responsabile del Viminale ha risposto la ministra francese degli Affari europei, Nathalie Loiseau: “La cooperazione tra Francia e Italia sulla migrazione è importante. Faremo in modo che questi incidenti non accadano più”.

A marzo l’episodio di Bardonecchia
Le tensioni al confine tra Italia e Francia proseguono ormai da tempo e si erano già inasprite nel marzo scorso quando una pattuglia di doganieri transalpini fu protagonista di un altro sconfinamento: gli agenti fecero irruzione a Bardonecchia in una sala utilizzata da una Ong e perquisirono alcuni stranieri. I rapporti tra Roma e Parigi sono poi peggiorati durante l’estate, con i continui botta e risposta tra Macron e il governo italiano sulle navi con a bordo migranti lasciate fuori dai porti siciliani.

“Siamo di fronte a una vergogna internazionale, e il signor Macron non può far finta di nulla. Non accettiamo le scuse“, attacca ancora Salvini. “Chi erano – chiede il ministro dell’Interno – questi immigrati? Da dove venivano? Perché sono stati abbandonati? E ancora: per la civile Parigi è normale scaricare delle persone nei boschi? Perché i francesi parlano di ‘gendarmi che non conoscevano la strada’, se poi il furgone è rientrato nel proprio paese a gran velocità e senza esitazioni? Andremo fino in fondo”, conclude il ministro.

Intanto la Procura di Torino ha aperto un fascicolo sulla vicenda dopo aver ricevuto l’informativa della Digos. Gli agenti, secondo quanto riferito all’Ansa da fonti investigative, hanno fotografato il furgone e annotato il numero di targa. Sul fronte francese, la prefettura del Dipartimento delle Alte Alpi ha fatto sapere che “i primi controlli effettuati confermano questo attraversamento, in contrasto con le disposizioni in vigore. Sembra che la stazione di polizia di Bardonecchia fosse informata correttamente in relazione al trasferimento di due stranieri. È stata richiesta un’indagine congiunta da parte dell’Ispettorato generale della Gendarmeria nazionale (IGGN) e dell’Ispettorato generale della Polizia nazionale (IGPN) per chiarire i termini di questo intervento”. E  la ministra francese degli Affari europei, Nathalie Loiseau, ha poi aggiunto che “dalle prime informazioni si tratta di gendarmi arrivati da poco nella regione, che hanno avvertito la polizia italiana. Sono entrati senza volerlo in Italia. Abbiamo disposto un’inchiesta e un’ispezione. È stato un evento accidentale”.

 

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