False fatture per avere vantaggi fiscali e accedere a finanziamenti pubblici destinati alla costruzione del porto turistico di Augusta. La Guardia di Finanza di Siracusa ha eseguito due arresti domiciliari e cinque misure interdittive nei confronti di alcuni imprenditori. Il gip ha disposto anche il sequestro di circa 7,5 milioni di euro. La procura contesta anche l’indebita compensazione e associazione a delinquere. Contestata alle persone giuridiche interessate anche la responsabilità degli enti da reato, la legge 231.
Ai domiciliari due imprenditori mentre cinque sono stati sottoposti al divieto di esercitare ruoli direttivi delle persone giuridiche per dieci mesi: c’è anche un ottavo indagatose. Le indagini sono scattate nel febbraio 2017 in seguito ad un controllo fiscale ad una ditta edile. Secondo gli investigatori delle Fiamme Gialle a capo dell’associazione a delinquere ci sarebbe Alfio Fazio, 61 anni, amministratore della Porto Xifonia Augusta srl, associazione, stando all’accusa, della quale faceva parte Antonino Ranno, 64 anni di Augusta, amministratore di fatto della Edil Tiche srl., società che si occupa di edilizia residenziale. Il comandante provinciale della Guardia di Finanza, colonnello Luca De Simone, ha spiegato che il profitto è stato di 7,5 milioni di euro, somma oggetto del sequestro. “Sorprende la visione strategica di questi imprenditori – ha affermato il procuratore aggiunto Fabio Scavone – capaci di pianificare anni prima e sfruttare il finanziamento pubblico”.