Siamo stati tra i primi a scrivere di Best Explorer quando nel 2012 ha sfidato i ghiacci artici portando, per la prima volta nella storia della navigazione italiana, il nostro tricolore attraverso il leggendario Passaggio a Nord Ovest. A più riprese abbiamo raccontato le avventure del suo comandante, o meglio expedition leader, come preferisce farsi chiamare, Nanni Acquarone che è la mente e il braccio delle imprese di questa vela oceanica.
Nanni non è certo da solo, può contare su un gruppo di navigatori “tosti” e rotti a ogni avventura che si sono riuniti in associazione la Arctic Sail Expeditions-Italia (guardate il loro sito web per conoscerli meglio e magari unirvi a loro). Quelli di Best Explorer si nutrono sempre di nuove sfide, e in questo lungo autunno sembra che la nostalgia del freddo si faccia sentire più del dovuto. Dopo gli ultimi sei anni spesi in Pacifico, toccando territori fuori dai circuiti turistici, tra progetti culturali e scientifici portati a termine con successo, Acquarone e il suo equipaggio hanno deciso di tornare in Artico. D’altra parte l’associazione è nata con questo scopo. E così, facendo base in Giappone, Best Explorer è già pronta per la nuova impresa. Dall’Artico all’Artico: così si chiama il progetto. A partire da maggio prossimo, dopo un giro di eventi in Giappone, si farà rotta verso lo Stretto di Bering incrociando la rotta del 2012 per prendere la “prima a sinistra” e inoltrarsi tra i ghiacci artici a nord della Siberia lungo la Northern Arctic Sea Route.
Obiettivo è quello di raggiungere la Norvegia, Paese dal quale Best Explorer è partita nel 2012. Al termine del viaggio, che è previsto per la fine di settembre, primi di ottobre, Best Explorer avrà completato il giro del mondo a vela, ma più di tutto conterà il nuovo record: essere la prima imbarcazione italiana a portare a termine il Periplo dell’Artico e del Polo Nord.
La barca è solida si tratta di un cutter in acciaio di 15 metri che disloca circa 25 tonnellate (è classificata 100 A 1.1 dal Rina – il Registro italiano navale – ciò significa che è in perfette condizioni di manutenzione) ed è adeguatamente rinforzato per la navigazione tra i ghiacci. Ha poi una deriva mobile che consente l’avvicinamento e il passaggio in condizioni di fondali ridotti, che si trovano con frequenza al Nord. Ma non sarà certo una sfida facile per questioni che vanno al di là delle capacità già espresse nel Passaggio a Nord Ovest, prima di tutte la necessità di trovare sostenitori per la copertura dei costi che sarebbero certamente ben ripagati da ritorni di immagine. L’impresa ha il sapore d’altri tempi, ma è di grande attualità perché porterà i nostri esploratori verso territori lontani che è bene siano all’attenzione dell’opinione pubblica, le zone artiche sono interessate da repentini cambiamenti climatici che interessano tutto il pianeta, il racconto di Best Explorer servirà anche a questo. Buon vento, comandante, a te e all’intrepido equipaggio.