Pensioni, Boeri: “Quota 100 costerà 140 miliardi in dieci anni. Condono contributivo? Avrà effetti devastanti”
Nuovo capitolo dello
scontro tra il
governo M5s-Lega e il presidente dell’Inps,
Tito Boeri. Quest’ultimo si è prima dovuto difendere dagli
attacchi in audizione del deputato pentastellato Davide Tripiedi, che lo ha accusato di dare “
giudizi politici”sulle misure previste dal governo nella prossima manovra. Poi ha rilanciato, ricordando i
costi elevati complessivi dell’operazione voluta dall’esecutivo (da “
quota 100“, alla proroga dell’Ape sociale e dell’Opzione donna, più il mancato adeguamento dei requisiti contributivi per la pensione anticipata, fino al “congelamento a 67 anni per la pensione di vecchiaia”, con lo stop all’indicizzazione dell’età alla speranza di vita, ndr). Secondo i numeri forniti da Boeri, “si avranno costi aggiuntivi di sette miliardi nel 2019, 11,5 miliardi nel 2020, 17 miliardi nel 2021”. In pratica, costi aggiuntivi “
nei primi 10 anni di 140 miliardi“.
Ma non solo: c’è anche il capitolo del possibile condono contributivo. Una misura che avrebbe “effetti devastanti” sui conti dell’Inps: “Già parlarne come ipotesi ha avuto conseguenze negative. Il condono contributivo, a differenza di condono fiscale, ha un doppio effetto, non solo negativo sulla raccolta contributiva, ma immediatamente anche un effetto sulla spesa e un effetto devastante sui conti del nostro istituto. Già per il fatto che se ne sia parlato abbiamo avuto una riscossione inferiore a quella che ci aspettavamo”, ha concluso Boeri.