Ha aperto il fuoco contro i suoi coetanei e compagni, uccidendone 18. Poi si è sparato con la stessa arma, un fucile. Così gli inquirenti russi ricostruiscono l’attacco al Politecnico di Kerch, città sul lembo orientale della Crimea. Al momento si contano circa 50 feriti, oltre alle 19 vittime (compreso l’attentatore), per la maggior parte adolescenti. L’autore del gesto è stato identificato in Vladislav Roslyakov, uno studente di 18 anni, e non 22 come riferito inizialmente, che poi si è ucciso. Il governatore della Crimea, Sergei Aksyonov, ha aggiunto che si tratta di un alunno iscritto al quarto anno dello stesso istituto, precisando che ha agito da solo e il suo corpo è stato ritrovato nella biblioteca del secondo piano. Il comitato investigativo russo ha annunciato che adesso sta trattando l’episodio come un caso di omicidio e non più come un attentato terroristico, come lo aveva invece definito prima.
In precedenza gli investigatori avevano parlato di un ordigno e di un’esplosione nella mensa dell’istituto. Poi il vice premier Igor Mikhailichenko ha chiarito che il 18enne ha aperto il fuoco dopo l’esplosione nella mensa: “La sparatoria è avvenuta dopo l’esplosione. Il killer ha aperto il fuoco con un fucile da caccia. Le ragioni sono ancora da chiarire”, ha spiegato Mikhailichenko. Intanto sono circolate su Telegram, pubblicate dal canale televisivo Mash, quelle che vengono descritte come le prime immagini del giovane di 22 anni autore dell’attacco. I fermo immagine tratti dalle telecamere di sicurezza mostrano un ragazzo biondo, con i capelli corti che tiene in mano un grosso fucile. Roslyakov aveva ottenuto il porto d’armi da caccia da pochi giorni. Lo ha riferito il Comitato della Crimea per i diritti del bambino.
Il presidente russo Vladimir Putin ha rivolto le sue “condoglianze alle famiglie delle vittime” dell’attacco al college di Kerch, definendolo una “tragedia“. Il leader del Cremlino ha assicurato che “le autorità sanitarie faranno del loro meglio per garantire una pronta guarigione ai feriti”. I risultati dell’indagine che è stata aperta, ha detto ancora Putin, “saranno resi pubblici“.
A Kerch di recente è stato inaugurato il ponte che unisce la Repubblica autonoma al Caucaso, evento al quale aveva partecipato anche il presidente russo Vladimir Putin. Un fatto simbolico che rappresenta l’effetto pratico dell’annessione della Crimea alla Russia, avvenuta nel 2014 dopo un referendum popolare, il cui esito tuttavia non è mai stato riconosciuto dalla comunità internazionale. Anzi, proprio l’azione di Mosca sulla Crimea è all’origine di gran parte delle sanzioni che l’Unione Europea e gli Stati Uniti hanno deciso nei confronti della Russia e ha provocato l’esclusione della Federazione dal G8, voluta dall’allora presidente Usa Barack Obama.
Nel G7 di giugno Donald Trump, sostenuto dal presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte, ha proposto il reintegro degli Stati Uniti nel G8. In un question time dell’estate scorsa il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi, tuttavia, aveva ribadito che l’Italia non riconosce l’annessione della Crimea alla Russia, in parte smentendo le dichiarazioni del vicepremier Matteo Salvini.