A sostenerlo è il Rapporto di Euromobility sulla mobilità sostenibile, stilato prendendo in considerazione cinquanta città del nostro Paese con più di 100 mila abitanti
Si parla tanto di nuovi servizi di “sharing mobility”, ma quanto è veramente a prova di ambiente il modo di muoversi nei centri urbani italiani? Il rapporto dell’Osservatorio mobilità sostenibile di Euromobility in Italia ha preso quindi in esame un campione di 50 città, tra le quali tutti i capoluoghi di Regione, i capoluoghi delle due province autonome e quei capoluoghi di provincia con una popolazione che supera i 100 mila abitanti.
Prima fra tutte per la sua mobilità sostenibile è risultata Parma, anche prima città italiana ad avere approvato il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile: questa offre servizi di mobilità condivisa quali il car sharing con veicoli ecologici e il bike sharing, sostenuto da un centro chiamato “la cicletteria” che offre servizi di assistenza, deposito e noleggio delle biciclette. A questo si aggiunge un buon servizio di trasporti pubblici fornito di un parco circolante a basso impatto ambientale.
Seguono al secondo posto Milano e al terzo Venezia, poi ancora Brescia, Padova e Torino. Ma se il capoluogo piemontese si classifica al sesto posto per l’eco-mobilità, non perde comunque la pole position per il superamento della media giornaliera di PM10 (sigla che identifica nel loro insieme le polveri sottili inquinanti) e lo è anche per lo sforamento della soglia delle 18 ore annue in cui è consentito il superamento del limite orario di 200 microgrammi al metro cubo per il biossido di azoto.
Per quanto riguarda il Sud e le isole, l’unico capoluogo nella top ten della mobilità sostenibile è Cagliari, mentre la performance peggiore è registrata da Catanzaro, all’ultimo posto, preceduta da Potenza e Campobasso. E Roma? La Capitale scende ancora di qualche posizione, piazzandosi appena 23esima.
Nel frattempo sale il tasso di motorizzazione dello 0,8%, ma contestualmente anche il numero dei veicoli a basso impatto, ovvero ibride ed elettriche, per il 45%. Le città con l’indice di motorizzazione più alto sono L’Aquila e Potenza (rispettivamente 76,5 e 75,1 auto per ogni 100 abitanti), mentre le città dove circola il minor numero di veicoli in rapporto agli abitanti sono Venezia, Genova, Milano e Firenze.
Migliorano gli standard di emissioni dei veicoli: i più circolanti sono gli Euro 4 (28,3% dell’intero parco nazionale), in diminuzione gli Euro 5 e in salita gli Euro 6. Le città del meridionali sono quelle con il maggior numero di auto inquinanti, al primo posto Napoli, mentre Foggia ha il primo posto per le due ruote che inquinano di più.
«Occorrono misure ben più coraggiose e strutturali di quelle fin qui messe in campo dal governo e dai nostri amministratori”, ha dichiarato il presidente di Euromobility Lorenzo Bertuccio “e nonostante la mobilità condivisa mostri segnali incoraggianti, continua a crescere il numero di automobili in circolazione e ci allontaniamo sempre di più dall’Europa».