“Piste ciclabili a Prato? Sembrano una misura fatta apposta per i richiedenti asilo e per gli immigrati, perché di solito si spostano a piedi o in bicicletta. Chi va a lavorare si sposta con la macchina”. Sono le parole pronunciate ai microfoni de La Zanzara, su Radio24, dalla segretaria della Lega di Prato, Patrizia Ovattoni. “Chi ha i bimbi piccini non è che va dal pediatra con la bicicletta” – continua – “Chi è che va in bicicletta a Prato? Chi ha un lavoro e ha dei bambini no sicuramente, anche perché rischia di essere messo sotto a un camion. Almeno da casa mia ho provato ad andare in bicicletta, ma ho rischiato di essere ammazzata da un camion. Quindi, coloro che vanno a piedi o in bicicletta sono molti richiedenti asilo, che non hanno la macchina”. La leghista si rende protagonista di un’accesa polemica con uno dei conduttori, David Parenzo, che le dà dell’”analfabeta di ritorno”. “Io non ho detto che sono razzista” – si difende Ovattoni – “è lei che mi accusa di esserlo. Pochi pratesi vanno in bicicletta, perché non siamo al mare. Le piste ciclabili non servono certamente ai pratesi, perché, appunto, noi non ci andiamo in bicicletta, se non raramente. Abbiamo da lavorare”.