I carabinieri avevano ricevuto alcune segnalazioni di privati cittadini allarmati da un insolito via vai di camion e di autoarticolati. In un capannone erano stoccati circa 1.200 metri cubi di rifiuti, in particolare di materie plastiche. Il responsabile tecnico della ditta, un 49enne residente in provincia di Monza, e il proprietario del sito industriale, anch’egli 49enne, residente in provincia di Verona, sono stati segnalati alla procura
Mentre Milano fa ancora i conti con la puzza e il fumo generati dall’incendio di un capannone, una discarica abusiva di rifiuti speciali all’interno di un impianto industriale nel milanese è stata scoperta e sequestrata dai carabinieri del Noe, il Nucleo operativo ecologico.
I militari hanno controllato uno stabilimento industriale nel comune di Cornaredo (Milano), accertando la presenza di grandi quantitativi di rifiuti speciali portati lì in maniera del tutto illegale.
I carabinieri avevano ricevuto alcune segnalazioni di privati cittadini allarmati da un insolito via vai di camion e di autoarticolati. In un capannone erano stoccati circa 1.200 metri cubi di rifiuti, in particolare di materie plastiche “tale da potersi ipotizzare non solo la realizzazione di una discarica abusiva, ma anche un’illecita attività di gestione, raccolta e smaltimento di rifiuti speciali”. Il responsabile tecnico della ditta, un 49enne residente in provincia di Monza, e il proprietario del sito industriale, anch’egli 49enne, residente in provincia di Verona, sono stati denunciati.
Intanto dalla Stazione Centrale a piazza Duomo, si sente ancora forte l’odore di fumo in numerose zone di Milano, ancora conseguenza dell’incendio scoppiato la sera del 14 ottobre nella ditta IPB di via Chiasserini tra Quarto Oggiaro e la Bovisasca. Dalla periferia nord, il vento ha portato verso sud, cioè verso il centro della città, la puzza molto simile a quella della plastica bruciata sprigionata dalla colonna di fumo che si è alzata domenica notte dal capannone dove erano stoccati 16mila metri cubi di rifiuti. Sul posto sono ancora presenti alcuni mezzi dei vigili del fuoco per lo smassamento dei rifiuti e la bonifica dell’area. Secondo i rilievi dell’Arpa, non ci sarebbero comunque problemi per la salute derivanti dal fumo che si è diffuso in città.
Arpa Lombardia spiega che l’odore è portato dal debole vento che, sin dalla notte, sta spirando da Nord a Sud investendo il settore occidentale della città. Per l’agenzia regionale – che ricorda che dalle misure speditive effettuate la sera del 14 ottobre non sono state rilevate criticità rispetto agli inquinanti più pericolosi nell’immediato (monossido di carbonio, ammoniaca, acido solfidrico, aldeidi, chetoni) – si tratta di “molestie olfattive”. Questa mattina, intanto, sarà prelevato e sostituito il secondo filtro del campionatore ad alto volume per il monitoraggio dei microinquinanti, posizionato nella zona dell’incendio di via Chiasserini. Il primo filtro del campionatore, installato già nella fase iniziale dell’evento, è stato prelevato ieri mattina e inviato al laboratorio Arpa per le analisi, i cui risultati saranno disponibili entro il tempo minimo necessario di 72 ore. Il monitoraggio dei microinquinanti, attraverso il campionatore ad alto volume, proseguirà almeno per tutta la durata dell’incendio alla periferia di Milano, dove sono presenti 6 mezzi dei vigili del fuoco per ultimare le operazioni di spegnimento. Altri quattro mezzi dei pompieri sono a Novate Milanese per l’altro incendio divampato sempre nella notte del 14 ottobre.