Nel milanese e in Lombardia, quella degli incendi ai depositi di rifiuti è una vera e propria emergenza. Gli ultimi due episodi ai quartieri di Bovisasca e di Quarto Oggiaro hanno costretto i loro abitanti a tener chiuse le finestre per alcuni giorni. Sul rogo del capannone di via Chiasserini – hanno stabilito le indagini – non è esclusa la pista dolosa e pochi giorni fa c’era stato l’arresto di sei persone nel pavese. Crescono le preoccupazioni dei magistrati sui temi ambientali e aumentano gli organici che si occupano di illeciti, in particolare sui rifiuti il cui traffico aumenta a macchia d’olio in tutta la Lombardia e in tutto il Paese.
Lo spostamento di rifiuti tossici, nocivi o comunque vietati non deve più essere un “gioco da ragazzi” come anche la magistratura bresciana ha rilevato. E’ proprio nelle movimentazioni dei rifiuti che avvengono scambi di codici, cambi di competenza territoriale (regionale) e altre manovre per aggirare le autorizzazioni al trasporto. Il traffico illecito di rifiuti trova possibilità di espansione non solo per la compiacenza di singoli dipendenti di imprese produttrici di scorie o di addetti alle discariche ma anche perché il settore dell’autotrasporto è perennemente in crisi e il ciclo dei rifiuti risulta essere tra i più floridi business non solo delle mafie. Superamento delle ore di guida e dei limiti di velocità, cronotachigrafo e imitatore di velocità manomessi, copertoni usurati e documenti di trasporto non in ordine, sono un contesto in cui non è difficile trovarsi in mezzo ad attività illecite.
L’elevato numero di indagini della Magistratura per il contrasto degli illeciti in continua crescita si può avere incrociando alcuni dati che danno la dimensione del fenomeno della gestione illegale dei rifiuti gestita spesso dalle ecomafie. Basti vedere che la quota percentuale del trasporto di rifiuti sul totale del trasporto merci ha la punta più elevata in Italia con il 12% (dati 2016). La Spagna è al 6,4%, il Regno Unito al 6% e la Francia al 3%. Già il solo trasporto merci su camion, con i suoi consistenti volumi di traffico, soffoca le aree urbane, le strade e le autostrade. Questa “merce” spesso finisce in depositi che poi regolarmente prendono fuoco, come nel caso dei capannoni di Milano, per evitare i costi di smaltimento e conferimento previsto dalle norme. Così aumenta esponenzialmente il numero degli incendi con gravi minacce alla salute dei cittadini.
Il trasporto su camion di merci e rifiuti assieme genera pesanti impatti ambientali (emissioni inquinanti, rumore ecc.) e grandi costi esterni (incidenti, congestione ecc.). Puntare sul riciclo dei rifiuti sia speciali che urbani ed il loro smaltimento vicino ai luoghi d’origine deve essere un imperativo per gli Enti locali in primis, sia grandi che piccoli. Mentre per il governo, le Ferrovie dovrebbero intercettare maggiori quote di traffico merci visto che in questo comparto (così come per i passeggeri) sono il fanalino di coda europeo. Solo così si potrà assicurare una riduzione delle illegalità ed un miglioramento delle condizioni ambientali, della salute e della vivibilità per i cittadini.