“La vita è una ed è tua, puoi farci quello che vuoi”. A dirlo è l’attore Flavio Bucci, uno che in questi 71 anni la vita l’ha vissuta davvero intensamente, tanto che c’è voluto un docu-film in uscita per raccontarla tutta. Diventato famoso per aver interpretato il pittore Ligabue in tv, ora vive quasi in miseria in una casa famiglia nel litorale di Fiumicino, come ha rivelato in una lunga intervista al Corriere della Sera.
“In teatro guadagnavo anche due milioni al giorno. Per fortuna ho speso tutto in donne, manco tanto, che me la davano gratis, vodka e cocaina. Scarpe e cravatte che non mettevo mai. Mi sparavo cinque grammi di coca al giorno, solo di polvere avrò bruciato 7 miliardi. L’alcol mi ha distrutto? Mah, ha mai provato a ubriacarsi? È bellissimo”, rivela Bucci. “Lasci perdere discorsi di morale, che non ho – continua -. E poi cos’è che fa bene? Lavorare dalla mattina alla sera per arricchire qualcuno? Non sono stato un buon padre, lo so. Ma la vita è una somma di errori, di gioie e di piaceri, non mi pento di niente, ho amato, ho riso, ho vissuto, vi pare poco?”
Poi l’attore ricorda alcuni grandi nomi del cinema italiano incontrati sui vari set, come Ugo Tognazzi “l’unico che sapeva vivere davvero”. Di Alberto Sordi (conosciuto sul set del Marchese del Grillo di Monicelli) invece dice: “No, no, mi stava proprio sui co…ni. Ogni giorno, mentre pranzavo nel camper, bussava il suo assistente. ‘Chiede Alberto se t’avanza qualcosa per i cani’. ‘Niente, digli che mi so’ mangiato pure le ossa’”. Nella sua lunga carriera ha incontrato anche John Travolta, che ha doppiato nella versione italiana del film cult La febbre del sabato sera: “Mi presentano a Travolta: ‘Vedi John, lui è la tua voce italiana’. E io: ‘Ma sarà lui che è la mia faccia americana’“, gli rispose. Michele Placido invece, lo definisce “un tipo noiosissimo”.
Oggi, a 71 anni, ha i capelli grigi, il fisico provato dagli eccessi e il passo reso malfermo da un intervento al femore. Alle spalle ha due matrimoni, da cui ha avuto tre figli, ma nella sua vita c’è ancora mamma Rosa, che all’età di 93 gli dice ancora: “fiulin, comportati bene”. “Non è stato facile starmi vicino, alcuni hanno resistito e altri meno, si vede che era il mio destino”, dice ancora Bucci. “Io sono come sono. Non mi voglio assolvere da solo e non voglio nemmeno andare in Paradiso”, conclude.