Zonaeuro

Italiani euroscettici? Buttiamo via gli ideali e ci teniamo pure l’acqua sporca

Beni, bravi, bis. Ci stanno riuscendo, ci sono riusciti. Con una variazione, buttare via il bambino e tenersi l’acqua sporca. Lo sancisce il sondaggio che ci restituisce l’immagine di un’Italia legata alla moneta e scollegata dai valori. Davvero una specie di appendice dei paesi di Visegrad. Legata dalla paura per i propri risparmi e per il proprio tenore di vita ad una moneta, ritenuta sbagliata dalla gran parte della meglio economia, ad una congerie di numerini e parametri ritenuti stupidi dagli stessi ideatori, o sbagliati dagli stessi elaboratori.

Ma una moneta, ma parametri che ci vengono ogni giorno ribaditi come irreversibili, indispensabili, inalterabili, con un martellamento propagandistico a base di titoloni sullo spread se sale e titolini sullo spread se scende. Una moneta talismano da avere in tasca anche se la misura della saccoccia si fa più stretta di anno in anno, chissà cosa potrebbe accadere dovessimo perderla. Ma talmente stufa di come ha vissuto questi vent’anni, che ci erano stati spacciati come il bengodi, da essere pronta a rinunciare alla costruzione complessiva. Altro che generazione Erasmus!

Così come siamo riusciti a buttare il bambino della idealità comunista, gli uomini son tutti uguali, insieme all’acqua lurida di sangue dei suoi realizzatori, adesso siamo pronti a buttare il bambino che ci unisce di fronte a una chiesa cistercense, a una cantata del protestante Bach in una chiesa cattolica, a un romanzo pietroburghese o a una tragedia del Bardo, alle colonne doriche da Agrigento a Paestum ad Atene, ai semicerchi dei teatri da Merida a Trieste. A buttare l’Europa, questo faticoso, sanguinoso, esperimento di cultura comune in mezzo alle guerre e alle rovine che sempre sa riallacciarsi rinnovandosi. Ma a tenerci l’acqua sporca di una moneta che a creare tutto questo non ha contribuito, semplicemente perché non c’era e non se sentiva il bisogno.

Cioè qualcuno sapeva perfettamente a cosa sarebbe servita, e ce lo ha pure detto. Eccoci quindi qui pronti. Guardate che può succedere. E’ già successo tra i nostri cugini al di là della cortina di ferro, riapprodati alla democrazia ma incapaci di apprezzarla fino in fondo. Grandi privazioni ti privano di ogni senso di comunanza. Pronti al 60%. Senza riflettere sulla scelta. E come se fossimo pronti a ripudiare chi disse lasciate che i bimbi vengano a me perché lo sbocco sono talvolta le distopie di Gilead e Pillon, talvolta gli orchi in tonaca, invece di limitarci a respingere i disegni di legge e incarcerare gli orchi.

E quindi che facciamo? Continuiamo a tenerci cara la moneta, e a buttare tutto il mondo in cui siamo cresciuti. Oppure ci liberiamo del bubbone e proviamo a curare il resto del corpo. Che volete fare?