L'indagine sul centro commerciale in costruzione ha portato al sequestro del cantiere perché in un’area che deve ritenersi sottoposta a vincolo aereoportuale. Avviso di garanzia per Michele Alinovi, membro della giunta dell'ex M5s Pizzarotti che lo difende: "Ha la mia fiducia"
L’assessore all’urbanistica e ai lavori pubblici della giunta di Federico Pizzarotti, Michele Alinovi, e due tecnici dello stesso comune di Parma sono indagati per abuso d’ufficio nell’ambito dell’inchiesta che ha portato al sequestro cautelativo del cantiere del centro commerciale ‘Parma Urban Discrict‘. Le indagini nascono da un esposto presentato da parte di Legambiente: è emerso che l’opera in costruzione ricade pienamente in un’area che deve ritenersi sottoposta a vincolo aereoportuale. “Chi mi conosce sa quanto in questi anni abbia messo anima e corpo per Parma, lavorando con piena onestà e trasparenza e nel rispetto delle normative”, ha scritto su Facebook l’assessore Alinovi. Anche il sindaco ex M5s Pizzarotti lo difende: “Rinnovo la mia fiducia, la mia stima e la mia solidarietà”
Nella mattinata di oggi, venerdì 19 ottobre, la Guardia di Finanza ha eseguito il provvedimento del gip e sequestrato l’area di 300mila metri quadrati adiacente all’aeroporto Giuseppe Verdi. Contestualmente i tre esponenti del Comune guidato dall’ex M5s hanno ricevuto gli avvisi di garanzia. Una nota delle Fiamme gialle spiega che “al fine di minimizzare possibili rischi per la collettività in caso di incidenti aerei, in tale area non sarebbe stato possibile edificare strutture e edifici frequentati da un considerevole numero di fruitori come scuole e centri commerciali“.
Invece, “senza aggiornare il Piano di rischio aeroportuale in base all’ultima versione del regolamento che l’Enac ha emanato fin dal 2011 e, pur in presenza di tali limitazioni edificatorie, tra ottobre 2017 e gennaio 2018 l’ufficio preposto del comune di Parma ha rilasciato permessi di costruzione, in forza dei quali la società costruttrice ha avviato l’attività edificatoria”. “Al fine di impedire che il reato potesse essere portato ad ulteriori conseguenze“, la procura di Parma ha richiesto ed ottenuto dal gip l’adozione di un provvedimento di sequestro preventivo del centro commerciale in costruzione.
“Purtroppo – scrive l’assessore Alinovi – l’amministratore pubblico, sindaco o assessore, cammina ogni santo giorno su cocci di bottiglia. Un mestiere complesso ma carico di soddisfazioni. Per chi non mi conoscesse ci tengo a farlo presente ora: in sei anni da assessore ho sempre agito con professionalità e responsabilità”. “Ho la serenità e l’onestà intellettuale dalla mia parte. Affronterò questa tegola personale con grande rispetto nei confronti della magistratura, ma con la tranquillità di chi ha sempre fatto seriamente il proprio dovere”, si legge nel suo post su Facebook.
L’assessore Alinovi “è una persona che con grande passione e impegno ha sempre lavorato al servizio dei suoi concittadini e di Parma, mattino, pomeriggio e sera. Grazie a lui e alla sua inossidabile tenacia Parma ha risolto tanti, tantissimi problemi”. Con questo messaggio sui social il sindaco Pizzarotti ha difeso il membro della propria giunta.”Stiamo parlando di un fatto procedurale che dovrà essere tutto verificato”, ha aggiunto il primo cittadino parmigiano. Sul progetto Pizzarotti ha poi concluso: “Il mall di Baganzola questa Giunta non l’ha mai voluto e mai lo ha nascosto, è una delle tante eredità che parte da un lontano 2006, e che oggi affrontiamo con pragmatismo”.
“Siamo onorati che la Procura della Repubblica abbia dato ascolto al nostro esposto del giugno scorso. L’inchiesta della magistratura accoglie in pieno tutti i dubbi che Legambiente aveva avanzato sulla legittimità del mall-mega centro commerciale di Baganzola”, ha commentato invece Legambiente, parlando di un sequestro che “fa cadere il velo di ipocrisia di cui si ammanta l’azione dell’amministrazione comunale in ambito ambientale”. L’associazione ricorda anche “che non saremmo giunti a questo punto se il Comune avesse agito in trasparenza e sospeso in autotutela il cantiere”.