I parlamentari del Carroccio annunciano un'interrogazione alla commissione di vigilanza. Il dem Faraone: "Il sindaco di Riace comunicherebbe modelli distorti e lontani dalla legalità. Se questo è il criterio, chiederei alla Rai di far sparire dagli schermi Salvini ed i dirigenti Lega"
Chiedono a Fabio Fazio di non ospitare in televisione Mimmo Lucano. Il motivo? È indagato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e dunque non dovrebbe comparire negli studi della televisione di Stato. Con una motivazione mai utilizzata in precedenza – come quando in Rai venivano ospitati condannati in via definitiva o imputati per reati gravi, da Silvio Berlusconi a Marcello Dell’Utri – i parlamentari della Lega vanno all’attacco del conduttore di Che tempio che fa. E annunciano un’interrogazione alla commissione di vigilanza.
“Domenica 21 ottobre il sindaco di Riace, Mimmo Lucano, sarà ospite di Fazio a Che tempo fa“. Nonostante la revoca agli arresti domiciliari è evidente come Lucano sia accusato di aver violato norme civili, amministrative e penali sull’accoglienza. Chiediamo quindi che Fazio non chiami il sindaco in trasmissione. La tv pubblica non può divulgare modelli distorti sull’onda di strumentalizzazioni ideologiche. Sulla questione prepareremo, inoltre un’interrogazione in commissione di vigilanza Rai”, è la nota diffusa da Paolo Tiramani, Massimiliano Capitanio, Simona Pergreffi, Dimitri Coin, Igor Iezzi, Giorgio Maria Bergesio e Umberto Fusco.
“Secondo i parlamentari della Lega Mimmo Lucano non dovrebbe essere invitato in trasmissione da Fazio perché comunicherebbe modelli distorti e lontani dalla legalità. Se questo è il criterio, chiederei alla Rai di far sparire dagli schermi Salvini ed i dirigenti Lega. #49milioni”, scrive su twitter Davide Faraone, senatore del Pd e componente della commissione Vigilanza Rai. Il riferimento è chiaramente alla vicenda dei rimborsi elettorali del Carroccio.
Due giorni fa il tribunale della Libertà di Reggio Calabria aveva revocato i domiciliari al sindaco di Riace, arrestato lo scorso 2 ottobre. I giudici del Riesame hanno accolto parzialmente il ricorso degli avvocati Antonio Mazzone e Andrea D’Aqua che avevano chiesto l’annullamento dell’ordinanza di custodia cautelare disposta dal gip su richiesta della Procura di Locri nell’ambito dell’inchiesta “Xenia”. Per Lucano sono stati sostituiti i domiciliari con il divieto di dimora nel comune.