L'edificio, ancora da completare, non ha mai ottenuto i permessi edilizi. La somma sarà reinvestita in servizi per migliorare la zona circostante alla basilica. Resta aperta la questione della scalinata prevista da Gaudì: se fosse realizzata, si dovrebbe abbattere un intero isolato
Un maxi-condono per la Sagrada Familia, che è stata costruita finora senza permessi edilizi. La sindaca di Barcellona Ada Colau e l’ente responsabile della costruzione della basilica si sono accordati per il pagamento di 36 milioni all’amministrazione comunale come sanzione una tantum, con la regolarizzazione retroattiva del progetto. I costruttori non avevano mai ottenuto la licenza a partire dall’inizio dei lavori, cominciati 133 anni fa e non ancora conclusi.
La somma verrà dilazionata in 10 anni, e servirà a migliorare i servizi nell’area circostante alla basilica: 22 milioni saranno investiti nel trasporto pubblico, 3 nella riqualificazione degli spazi, 7 per la costruzione di un accesso diretto alla chiesa dalle stazioni delle linee 2 e 5 della metropolitana. Il fatturato della Sagrada Familia nell’ultimo anno è stato di 80 milioni di euro, di cui 50 impiegati per terminare l’edificazione, con la fine dei lavori prevista nella migliore delle ipotesi per il 2026.
Nell’accordo è compresa la sanatoria dell’opera, che quindi, dal prossimo anno sarà dotata di licenza. Tuttavia rimane aperta la questione della scalinata d’accesso alla facciata della Gloria del Tempio, prevista nel progetto di Gaudì e che si affaccerebbe sul calle Maiorca: se fosse realizzata, richiederebbe l’espropriazione di un intero isolato di condomini residenziali. L’assessore all’Urbanistica di Barcellona, Janet Sanza, ha rimandato la questione a “una seconda fase”.