A due settimana dalla condanna a 12 anni per Luca Triani, l'uomo che in un raid colpì alcuni stranieri a Macerata, la Squadra mobile ha arrestato un cittadino nigeriano per spaccio di sostanze stupefacenti, resistenza e lesioni
A due settimana dalla condanna a 12 anni per Luca Triani, l’uomo che in un raid colpì alcuni stranieri a Macerata, la Squadra mobile ha arrestato un cittadino nigeriano per spaccio di sostanze stupefacenti, resistenza e lesioni. L’arrestato, come ricostruito dalla polizia, lo scorso 3 febbraio era stato colpito durante il blitz del 29enne simpatizzante di estrema destra.
Otot mesi fa Macerata fu sconvolta da un raid contro sei stranieri. Il giorno prima un cittadino nigeriano era stato fermato per lo scempio sul corpo di Pamela Mastropietro, la 18enne romana scappata da una comunità e trovata a pezzi in un trolley. Traini dopo l’agguato agli stranieri fece il saluto davanti al monumento dei Caduti. Fu arrestato dai carabinieri poco dopo mentre era ancora avvolto in una bandiera tricolore.
In aula davanti ai giudici il giorno della sentenza aveva detto: “Non provo nessun odio razziale volevo fare giustizia contro pusher per il bombardamento di notizie sullo spaccio diffuso anche a causa dell’immigrazione: anche la mia ex fidanzata assumeva sostanze. In carcere ho maturato una nuova cognizione dei fatti”. Ai magistrati aveva anche dichiarato che era anche la “cessione di eroina da parte di nigeriani a Pamela” insieme ad altre notizie riguardanti “violenze su bambini e su donne” a provocargli “un tumulto interiore” che lo aveva spinto a sparare. I giudici però hanno comunque riconosciuto l’aggravante di aver agito per odio razziale.
In manette il 17 settembre nell’ambito dell’operazione “Scuole sicure”, è finito Gideon Azeke, 27 anni, su disposizione del gip di Macerata Rosanna Buccini. A settembre Azeke aveva reagito con violenza agli agenti che volevano sottoporlo a controlli, prendendone due a calci e pugni e ingoiando un involucro forse contenente droga. Aveva poi patteggiato una pena a un anno e 10 mesi, tornando in libertà con obbligo di firma. Ma le indagini coordinate dal procuratore Giovanni Giorgio e condotte dalla Squadra Mobile diretta da Maria Raffaella Abbate, hanno accertato numerose cessioni di eroina a partire dall’ottobre 2017. Ferito ad una gamba da Traini, Azeke era fuggito dall’ospedale per poi tornare per farsi curare. Ora si trova nel carcere di Montacuto ad Ancona, dove c’è anche Traini.
Foto di archivio